Il calcare rappresenta un serio problema per gli impianti termici e sanitari perché contribuisce alla loro usura e porta ad un notevole spreco energetico. Il calcare, infatti, riduce in maniera significativa lo scambio termico e causa rotture e malfunzionamenti.
Il dosatore di polifosfati di cui parleremo in questo articolo, rappresenta una soluzione estremamente efficace perché:
- limita la formazione di calcare nell’impianto sanitario e nei dispositivi collegati;
- contribuisce a mantenere nel tempo le originali prestazioni di scambio termico nel generatore e nello scambiatore per la produzione di acqua calda sanitaria;
- contrasta le corrosioni e risana progressivamente gli impianti già in parte incrostati.
A seguire, vedremo nel dettaglio a cosa serve il dosatore di polifosfati, come funziona, come si installa e altri aspetti da non trascurare.
In questo articolo parleremo di:
- Qual è la funzione del dosatore di polifosfati
- Problematiche e danni del calcare sulla caldaia
- Confronto fra dosatore polifosfati e addolcitore
- Normative e obbligatorietà dell’uso del dosatore polifosfati nella caldaia
- Come funziona il filtro anticalcare
- Dove va installato il dosatore di polifosfati
- Manutenzione facile del dosatore polifosfati
- Quali sono i vantaggi del dosatore di polifosfati?
A cosa serve il dosatore di polifosfati
Per capire a cosa serve il dosatore di polifosfati e come funziona occorre analizzare il problema per cui è stato progettato: il calcare.
Il calcare è una roccia sedimentaria costituita essenzialmente da calcite, un minerale formato da carbonato di calcio (CaCO3 ). Ma come arriva nelle nostre case?
Naturalmente con l’acqua, che circola nelle tubazioni dell’impianto idrico e contiene molti materiali diluiti come la calcite, il carbonato di calcio o il magnesio. Il contenuto di questi sali disciolti determina quella che viene definita tecnicamente “durezza” dell’acqua. Maggiore è la presenza di calcio e magnesio, maggiore è la durezza dell’acqua (se ti interessa sapere come misurarla, vai alla scheda del nostro kit di misurazione della durezza).
Un’acqua molto dura (e quindi poco dolce) non rappresenta un problema per la salute dell’uomo, ma può compromettere seriamente il funzionamento del sistema di riscaldamento, dei sanitari e delle tubature nel momento in cui si vengono a formare incrostazioni.
La quantità di deposito e di incrostazioni dipende:
• dalla temperatura dell’acqua;
• dalla durezza dell’acqua;
• dal volume di acqua utilizzata.
A differenza di altri sali, i sali di calcio e magnesio fanno fatica a sciogliersi con l’aumento della temperatura; per questo motivo sono a rischio incrostazioni tutti gli impianti in cui viene riscaldata l’acqua, in particolar modo quelli per la produzione di acqua calda sanitaria.
È in questo scenario che un dispositivo come il dosatore di polifosfati diventa imprescindibile, perché svolge funzione anticalcare e anticorrosiva.
Questo apparecchio contiene polifosfati alimentari di sodio e di potassio. Si tratta di composti inorganici che sono in grado di legarsi agli ioni di calcio e magnesio formando un composto chimico simile al calcare che però, a differenza di quest’ultimo, non riesce ad aderire alle superfici delle tubazioni.
Pensate ad una schermatura, una pellicola protettiva all'interno dei condotti che non permette la formazione di depositi di calcare. E non è tutto qui: il dosatore di polifosfati agisce anche, entro certi limiti, eliminando depositi già esistenti e risanando progressivamente impianti precedentemente incrostati, grazie all’azione graduale di rilascio dei polifosfati.
Il valore dei danni del calcare sulla caldaia
Come si quantificano i danni i del calcare sulla caldaia? Introduciamo il concetto di fouling factor.
Il fouling factor (o fouling resistance) è un coefficiente che tiene conto della perdita di prestazioni di uno scambiatore di calore al progressivo sporcamento dello scambiatore stesso (accumulo di depositi di sporco e particelle sulla superficie dello scambiatore che provoca una resistenza termica aggiuntiva al flusso di calore dallo scambiatore all’acqua).
La simulazione degli incrementi di costo annuali si basa su una durata di 10 anni per diversi impianti a radiatori con caldaia nuova a condensazione (impianti rinnovati e nuovi).
Come possiamo evincere dalla tabella, l'aumento dei costi è causato dalla progressiva riduzione dell'efficienza causata dal fouling.
Proteggere la caldaia dai malfunzionamenti con un dosatore di polifosfati si rende dunque necessario, per una maggior efficienza dell’impianto e di conseguenza un risparmio in termini energetici ed economici.
Dosatore di polifosfati e acqua potabile
Dosatore di polifosfati e acqua potabile: come si conciliano?
Questo dispositivo anticalcare, oltre a garantire un trattamento efficace e risolutivo, assicura anche un altro requisito fondamentale dell’impianto di produzione dell’acqua calda sanitaria: la potabilità dell’acqua sanitaria.
I cristalli utilizzati nel dosatore sono polifosfati alimentari per acqua potabile che rispondono ai requisiti di purezza secondo la norma EN 1208:2005.
In tema di potabilità dell’acqua, il dosatore di polifosfati sottocaldaia Caleffi XP può fare davvero la differenza. Infatti il suo innovativo sistema di dosaggio proporzionale a doppio Venturi permette un dosaggio molto accurato, al di sotto del limite massimo di fosforo totale (5 mg/l) ammesso in acqua potabile (in conformità alle normative italiane ed europee). Un dispositivo che garantisce continuità, precisione e controllo anche con minima portata al rubinetto o con un flusso variabile dell’acqua.
Tutto ciò si traduce in acqua perfettamente potabile e una carica che dura molti mesi (se ti stai chiedendo quanto dura una ricarica di polifosfati caldaia, ne parliamo più avanti nell’articolo).
Dosatore polifosfati o addolcitore?
Si tratta di due soluzioni diverse. Come abbiamo anticipato, iI dosatore di polifosfati contiene polifosfati alimentari di sodio e di calcio in cristalli in grado di legarsi agli ioni di calcio e magnesio. Il composto chimico che si forma non riesce ad aderire alle superfici delle tubazioni. Si tratta di un trattamento di solito utilizzato solo per l’acqua calda sanitaria perché a temperature elevate il calcare si cristallizza con maggiore facilità. Il trattamento con polifosfati non modifica la durezza dell’acqua, ne limita solamente gli effetti.
Al contrario l’addolcitore sostituendo gli ioni di calcio con gli ioni di sodio, diminuisce la durezza dell’acqua. In tal modo si riduce la possibilità di precipitazione di carbonati fortemente incrostanti ma non si modifica la salinità totale dell’acqua. L'addolcitore può essere utilizzato su tutta l’acqua sanitaria (acqua calda e fredda) se necessario.
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Dosatore polifosfati caldaia è obbligatorio?
Il dosatore di polifosfati in ingresso alla caldaia, in caso di sostituzione della caldaia o installazione di un impianto nuovo, è obbligatorio.
Il Decreto Ministeriale del 26 Giugno 2015, Allegato 1 al capitolo 2.3.5, ha introdotto l’obbligo di trattamento chimico per ogni tipologia di impianto, si legge infatti:
In relazione alla qualità dell’acqua utilizzata negli impianti termici per la climatizzazione invernale, con o senza produzione di acqua calda sanitaria, ferma restando l’applicazione della norma tecnica UNI 8065, è sempre obbligatorio un trattamento di condizionamento chimico.
La norma tecnica UNI 8065:2019, al capitolo 7.3.1, specifica che, indipendentemente dal valore di durezza e dalla potenzialità dell’impianto per la produzione di acqua calda sanitaria, sono obbligatori i trattamenti di condizionamento chimico, sia per impianti nuovi sia per impianti esistenti. Oltre i 100 kW di potenza termica al focolare e con durezza totale dell’acqua oltre i 15 °f è obbligatorio un trattamento di addolcimento.
I condizionanti chimici devono inoltre essere dosati per ottenere gli effetti desiderati senza compromettere in alcun modo i requisiti di potabilità.
Se sei interessato a conoscere gli obblighi di legge circa lavaggio e risanamento degli impianti, guarda il nostro webinar dedicato a questo tema:
Come funziona il filtro anticalcare?
Abbiamo visto come funziona il filtro anticalcare (il termine è improprio, è più corretto chiamarlo dosatore): grazie all’azione dei polifosfati per contrastare il calcare e la sua formazione.
Ma come funziona meccanicamente?
Il dosatore proporzionale di polifosfati dedicato al circuito di acqua calda sanitaria di Caleffi, Caleffi XP, è composto da un corpo in ottone a cui è collegato il contenitore nel quale vengono posti i sali polifosfati.
Questo dispositivo consente un dosaggio dei polifosfati continuo e controllato, sia con la minima portata al rubinetto sia con un flusso variabile dell’acqua. Solo così viene mantenuto il velo protettivo sulle tubazioni e si contrasta la precipitazione dei sali.
Il sistema di dosaggio proporzionale Caleffi a doppio Venturi ha funzionamento interamente meccanico e non necessita di alimentazione elettrica. Una parte del flusso di acqua in ingresso passa attraverso il primo Venturi e solamente una minima parte attraversa il secondo Venturi. Questo sistema innovativo di dosaggio proporzionale permette un dosaggio di polifosfati molto accurato, al di sotto del valore medio di 5 mg/l (espresso come P2O5).
Filtro defangatore e dosatore polifosfati: possono essere utilizzati insieme sotto la caldaia?
Il filtro defangatore e il dosatore polifosfati sono parti di impianto differenti progettati per scopi diversi: il primo è dedicato all’acqua tecnica dell’impianto e può essere utilizzato con condizionanti chimici, il secondo tratta l’acqua sanitaria.
Il filtro defangatore magnetico sottocaldaia (come Caleffi XS®) agisce sullo sporco contenuto negli impianti di climatizzazione (come particelle ferrose e impurità presenti nell’acqua) separandolo meccanicamente tramite un filtro a maglia, un magnete in neodimio e una camera di raccolta delle particelle più pesanti. Il dosatore di polifosfati sottocaldaia, come abbiamo visto, agisce invece sugli effetti negativi del calcare nella caldaia e nelle sue tubature dedicate all’acqua sanitaria attraverso l’azione dei polifosfati.
Possono essere utilizzati insieme sotto la caldaia? Sì, il dosatore di polifosfati Caleffi XP può essere installato sottocaldaia affiancato al filtro defangatore magnetico serie 5459, Caleffi XS®.
Vuoi approfondire il tema del filtro defangatore per caldaia e pompa di calore? Ne abbiamo parlato in questo articolo.
Dove va installato il dosatore di polifosfati?
Il dosatore di polifosfati va installato sulla tubazione dell’acqua fredda che alimenta gli impianti da proteggere.
Come installare dosatore polifosfati caldaia
Il dosatore di polifosfati deve essere installato esclusivamente in verticale, e non capovolto, rispettando il senso di flusso indicato dalle frecce sul corpo valvola.
Occorre evitare di installarlo in condizioni di possibile gelo o con esposizione diretta agli agenti atmosferici.
Il dosatore di polifosfati Caleffi XP è dotato di codolo con calotta mobile che permette di collegare il dispositivo direttamente alla caldaia. In alternativa, è possibile collegare il dispositivo utilizzando un raccordo flessibile.
Quanto dura una ricarica di polifosfati caldaia?
La durata di una ricarica di polifosfati caldaia dipende da numerosi fattori tra cui:
- durezza dell’acqua in ingresso;
- temperatura dell’acqua in ingresso;
- pH dell’acqua in ingresso;
- dimensione del dosatore (maggiore sarà il volume del dosatore maggiore sarà la quantità di sali che può contenere);
- tipologia di utilizzo dell’acqua (costante, saltuaria, prolungata…).
La durata della ricarica di polifosfati Caleffi (140 grammi) per Caleffi XP è di circa sei mesi. Questo per un consumo medio di una famiglia di 3/4 persone, con dati riferiti ad acqua con durezza media 12 °f, pH 7, temperatura 20 °C ed utilizzo medio di acqua calda sanitaria.
Quando sostituire la ricarica polifosfati sotto caldaia?
Lo stato di carica dei polifosfati è facilmente verificabile tramite le finestrelle trasparenti del contenitore, dalle quali è possibile controllare il livello dei granuli di colore scuro.
Se la carica è superiore al 60 % del volume totale, i granuli di colore scuro potrebbero non essere visibili, poiché posizionati nella parte superiore.
È necessario effettuare la ricarica quando i granuli di colore scuro risultano depositati nella parte inferiore del contenitore dei sali.
Come si effettua la ricarica polifosfati sotto caldaia?
Procedere con la ricarica polifosfati sotto caldaia è semplice, basta:
- svuotare il contenitore dai sali rimasti e lavarlo sotto acqua corrente;
- estrarre il filtro e sostituirlo con quello nuovo presente nella confezione della ricarica dei sali;
- inserire i cristalli di polifosfati all’interno del contenitore e riempire completamente con acqua;
- inserire il coperchio e il contenitore dei sali nel porta-contenitore;
- appoggiare il contenitore dei sali al corpo valvola facendo attenzione a inserirlo rispettando la posizione degli incavi;
- avvitare a mano il porta-contenitore dei sali sul corpo valvola ed aprire la valvola di intercettazione;
- sfogare l'aria contenuta nel contenitore sali attraverso il tappo di spurgo
La manutenzione del dosatore polifosfati è facile?
Effettuare le operazioni di manutenzione sul dosatore polifosfati è semplice; l’importante è ricordarsi di procedere con l’operazione dopo aver chiuso la valvola di intercettazione e scaricato la pressione attraverso il tappo di spurgo.
Per la pulizia del dosatore di polifosfati basterà utilizzare un panno inumidito semplicemente con acqua, evitando alcool, detergenti o prodotti chimici.
Se il dispositivo non entra in azione per più di una settimana, è bene procedere con un flussaggio di acqua calda sanitaria. Se il periodo di inutilizzo è superiore a sei mesi è necessario sostituire i sali all’interno del dispositivo e lavare accuratamente il contenitore.
I vantaggi del dosatore di polifosfati caldaia
Come abbiamo visto in questo articolo, integrare un dosatore di polifosfati anticalcare nel proprio impianto idrico consente di proteggere la caldaia dai malfunzionamenti, garantire una maggior efficienza dell’impianto e di conseguenza un risparmio in termini energetici ed economici.
Puntando su un’alta qualità ed efficacia dei dispositivi per il trattamento dell’acqua e la separazione delle impurità riusciamo a garantirci un impianto idrico sano, efficiente e durevole.
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Quanto i sali di polifosfato se custoditi adeguatamente sono utilizzabili hanno una scadenza?
In reply to Quanto i sali di polifosfato by Tiziano
Buongiorno, i polifosfati, come tutti i prodotti alimentari, hanno una data di scadenza che viene riportata sulla confezione del prodotto. La loro conservazione deve avvenire secondo quanto riportato nelle istruzioni.
Buongiorno, ho messo da circa un mese i polifosfati ad una caldaia che ha 10 anni. L'acqua da allora deposita in quantità maggiore calcare. È normale? Posso risolvere il problema in qualche modo? Grazie
In reply to Buongiorno, ho messo da circa by Chiara Bini
Buongiorno, il dosatore di polifosfati nasce per prevenire la formazione di calcare nei generatori istantanei. Pertanto risulta difficile pensare che possa accentuarne la formazione, come descritto. Per meglio comprendere il problema, può far contattare dal suo installatore il nostro servizio tecnico allo 0322 849545
Salve, nella mia caldaia nuova è installato un dosatore di polifosfati Caleffi ma l'acqua calda ha un odore e un gusto altamente sgradevole. E' normale?
Grazie
In reply to Salve, nella mia caldaia by Elisa Rizzato
Buongiorno, essendo un sale il polifosfato non ha odore, neanche nella vaschetta dove l'acqua è satura. Inoltre, dosandolo a 5 parti per milione, come nel nostro caso, non è in grado di modificare il gusto.
In reply to Buongiorno, essendo un sale by marco_godi
Cosa mi consigliate di fare quindi? Potrebbe dipendere da un mal funzionamento della caldaia? Grazie
In reply to Cosa mi consigliate di fare by Elisa Rizzato
Buongiorno, il consiglio è quello di verificare insieme al suo installatore quale possa essere l'origine del problema.
Buon Pomeriggio,
ho acquistato un vostro dosatore polisfosfati Caleffi, tutto bene finora, circa due mesi fa vedo che il dosatore annebbiato. Quindo compro i sali per sostituirli pensando che siano esauriti e in realtà dopo aver smontato noto che i sali si sono sciolti creando tipo una gelatina. Quindi sostituisco i sali e tutto bene per qualche tempo. Stamattina noto la medesima cosa! Non capisco se i sali si sono sciolti creando la gelatina per il caldo eccessivo?? o per quale altra ragione? In ogni caso devo di nuovo sostituirli? o posso tenere la gelatina, senza compromettere il funzionamento del dosatore? o cos'altro posso fare?? Può essere un malfunzionamento del dosatore??
Posso risolvere il problema in qualche modo?
In reply to Buon Pomeriggio, by gio.lotri
Buongiorno, il cambiamento di colore e di consistenza dei polifosfati è conseguenza della temperatura dell'acqua maggiore di 40 °C.Non ci sono problemi dal punto di vista dell'efficacia del trattamento, è solo una questione estetica. I cristalli si trasformano in questa sostanza gelatinosa bianca ma non varia il dosaggio all'interno dell'acqua né l'efficacia del polifosfato contro le incrostazioni.
In reply to Buongiorno, il cambiamento di by marco_godi
Buongiorno, ho lo stesso problema di gelificazione dei polifosfati nel filtro, ma non capisco il senso della vostra risposta: il filtro é collegato al tubo di mandata dell’acqua che ovviamente prende la temperatura dell’ambiente; quindi in questo periodo dell’anno ha una temperatura di circa 25C; che é ben distante dai 40C menzionati nella risposta
In reply to Buongiorno, ho lo stesso… by Massimo P
Buongiorno, l'aumento di temperatura all'interno del contenitore dei polifosfati può avvenire in controflusso, ovvero dall'acqua che è presente all'interno della caldaia. Nel momento in cui, a causa di impurità, o per altre ragioni, il ritegno di valle non è più in grado di garantire la tenuta, l'acqua riscaldata dal generatore può tornare indietro e far cambiare di stato i cristalli di polifosfato.
Da quando ho la caldaia nuova con nuovo impianto ibrido e dosatore polifoafati l acqua viene bianca dal rubinetto.si vede bene che non é trasparente.xche ? Come devo risolvere?
In reply to Da quando ho la caldaia nuova by Elisa
Buongiorno, il polifosfato non influisce sulla colorazione dell'acqua. L'opacità potrebbe derivare dalla presenza consistente di aria dovuta al rompigetto sulla bocca di uscita dell'utenza. Questo fenomeno è del tutto normale e non rappresenta un problema di funzionamento.
Nel mio impianto domestico è installato un addolcitore. E' comunque obbligatorio anche il dosatore polifosfati sotto la caldaia?
In reply to Nel mio impianto domestico è by Scilla Tempini
Buongiorno, addolcitore e dosatore di polifosfati svolgono due compiti differenti. Il primo si occupa di ridurre la capacità incrostante dell'acqua, mentre il secondo protegge la superficie interna dell'impianto. Da questa considerazione si deduce che un componente non esclude l'altro.
In reply to Buongiorno, addolcitore e by marco_godi
In merito alla risposta del 25/10/2022: mi sembra di capire che l'obbligatorietà (per normativa) di installare un dosatore di polifosfati quando vi è già un addolcitore, non ci sia. Ho interpretato bene?
In reply to In merito alla risposta del by Scilla Tempini
Buongiorno, stando alle richieste del Decreto Requisiti Minimi, è obbligatorio adottare un sistema di protezione dell'impianto, come ad esempio il dosatore di polifosfati. L'utilizzo dell'addolcitore, in aggiunta al trattamento precedente, diventa obbligatorio solamente in caso di durezza dell'acqua superiore ai 15°f.
SALVE BUONGIORNO VOLEVO UNA SEMPLICE DELUCIDAZIONE. VOI AVETE SCRITTO
Il sistema di dosaggio proporzionale Caleffi a doppio Venturi ha funzionamento interamente meccanico e non necessita di alimentazione elettrica. Una parte del flusso di acqua in ingresso passa attraverso il primo Venturi e solamente una minima parte attraversa il secondo Venturi. Questo sistema innovativo di dosaggio proporzionale permette un dosaggio di polifosfati molto accurato, al di sotto del valore medio di 5 mg/l (espresso come P2O5).
LA NORMA DICE CHE IL VALORE DI DOSAGGIO DEVE ESSSERE INFERIORE A 5ppm il che significa minore di 5mg/ metro cubo o sbaglio qualche cosa io. Ammesso che il peso specifico del polifosfato e uguale al peso specifico del acqua. Fatemi sapere grazie. Complimenti per gli argomenti trattati.
In reply to SALVE BUONGIORNO VOLEVO UNA by Giuseppe
Buongiorno, il valore di 5 mg/l corrisponde nelle soluzioni acquose a circa 5 ppm, ovvero 5000 mg/m3.
Salve, ci sono controindicazioni ad installare un dosatore di polifosfati anche sul circuito dell'acqua tecnica oltre a quello dell'acqua sanitaria? Io ho montato un secondo dosatore di polifosfati anche sul circuito dell'acqua tecnica appunto per proteggere le tubazioni. Faccio presente che il mio impianto è misto rame e multistrato.
In reply to Salve, ci sono by Bruno
Buongiorno, secondo la norma UNI 8065, il polifosfato è un tipo di trattamento destinato al solo utilizzo nei circuiti di distribuzione ACS. Questo filmante infatti, se utilizzato continuamente a temperature elevate, potrebbe depositare anziché creare uno strato protettivo.
In reply to Buongiorno, secondo la norma by marco_godi
La risposta è contraddittoria, infatti la soc. Caleffi ha specificato chiaramente con le testuali parole: Il dosatore di polifosfati in ingresso alla caldaia, in caso di sostituzione della caldaia o installazione di un impianto nuovo, è obbligatorio.
Quindi quale è la verità! Fa bene o fa male alla caldaia visto che esce sia acqua calda che acqua fredda!
In reply to La risposta è… by A.F.
Buongiorno, nessuna contraddizione, il dosatore di polifosfati rientra nei sistemi di protezione del circuito sanitario delle caldaie istantanee. Essendo l'acqua tecnica e l'acqua sanitaria in due circuiti separati, è necessario proteggerli con due tipi di trattamento differenti. Pertanto, sì il polifosfato è un trattamento obbligatorio nei casi sopra citati, ma dedicato esclusivamente al circuito ACS. Per l'acqua tecnica è necessario prevedere l'introduzione di condizionanti chimici anti corrosione ed anti incrostazione specifici per tale scopo.
Grazie per la risposta. In alternativa al polifosfato si può usare qualche altro sistema per prevenire calcare ed incrostazioni nel circuito dell'acqua tecnica e quindi far durare più a lungo pompe e scambiatori a piastre?
In reply to Grazie per la risposta. In by Bruno
Buongiorno, esistono sul mercato degli inibitori di corrosione ed incrostazione specifici per il circuito di acqua tecnica, come ad esempio il nostro C1 INHIBITOR.
Salve ho letto che i polifosfati sono dannosi alla salute quindi istallando il dosatore direttamente alla caldaia domestica dell'appartamento i polifosfati arrivano fino al piano lavello cucina e quindi a contatto con gli alimenti e oltre alla doccia e ai sanitari, converrebbe istallare degli anticalcari ecologici e non i polifosfati a questo punto no ?
In reply to Salve ho letto che i by Roberto
Buongiorno, i polifosfati non sono dannosi alla salute e sono abitualmente utilizzati nella produzione alimentare. Grazie al sistema a doppio Venturi possiamo comunque garantire che il dosaggio del condizionante rimarrà entro i limiti previsti in tutte le condizioni di utilizzo.
Buongiorno,
chiedo cortesemente una delucidazione: se i polifosfati sono ad uso esclusivo dell'Acqua Calda Sanitaria, si può montare su una caldaia che si occupa sia di quest'ultima che del riscaldamento tramite termosifoni? L'acqua in entrata alla caldaia non viene usata per entrambi gli utilizzi?
grazie,
In reply to Buongiorno, by Francesco
Buongiorno, osservazione corretta, infatti il riempimento dell'impianto dovrebbe essere fatto prima dell'inserimento dei sali nel dosatore di polifosfati. Per quanto riguarda invece i piccoli reintegri fatti durante la normale vita di un impianto, il quantitativo di prodotto dosato è talmente ridotto da non provocare alcun danno.
Buongiorno..ho un impianto in pompa di calore, che utilizzo sia per il riscaldamento a pavimento che per la produzione di acs, stessa macchina.Sull’ingresso della linea principale che arriva dall’acquedotto mi è stato installato un dosatore di polifosfati ma solo dopo qualche mese dalla sua installazione ho effettuato analisi dell’acqua che raggiunge la
mia abitazione, ovviamente escludendo il dosatore di polifosfati per evitare eventuali incongruenze nel risultato, e ho constatato che la durezza dell’acqua è solo pari a 3 gradi francesi, quindi acqua dolcissima.In realtà già sapevo che il risultato potesse essere quello, visto che altri vicini di casa mi avevano riferito di questa cosa.Quindi, mi confermate che, a questo punto, possa escludere l’intervento del dosatore di polifosfati dal circuito visto il valore della durezza molto basso?non credo serva nel mio caso.Grazie
In reply to Buongiorno..ho un impianto in by Agostino
Buongiorno, il polifosfato, oltre ad evitare le incrostazioni da calcare, ha anche la funzione di proteggere l'impianto da fenomeni di corrosione e da altri tipi di aggressioni. In base a quanto richiesto dal Decreto dei Requisiti Minimi, il dosatore di polifosfati deve essere utilizzato in qualsiasi caso.
Buon giorno, ho una caldaia a condensazione da un anno. Il manutentore mi consiglia di usare non più di 2 volte all'anno il polifosfato perché farebbe più danno del calcare È vero? Inoltre non mi ha sostituito il neutralizzatore di acidità. Si è comportato bene? Grazie
In reply to Buon giorno, ho una caldaia a by Elena
Buongiorno, il nostro dosatore di polifosfati ha una durata di circa 6 mesi, pertanto le due ricariche l'anno sono in linea con quanto indicato dal manutentore del suo impianto. Essendo comunque una tipologia di trattamento "a consumo" utilizzata per l'acqua calda sanitaria, è bene che i sali di polifosfato vengano ricaricati una volta esauriti. Il fatto che non sia stato sostituito il neutralizzatore di condensa acida dipende dalle verifiche fatte dal tecnico stesso, pertanto non siamo in grado di esprimere un giudizio in merito.
Buongiorno,
Non riesco a svitare il porta contenitore in nessun modo. Sembra siggillato. Ho seguito tutt i pass indicati nel libretto ma temo che le incrostazioni abbiano compromesso la guida, qualche consiglio ?
In reply to Buongiorno,Non riesco a… by Daniele Rizzo
Buongiorno, per meglio comprendere l'accaduto e capire come risolvere il problema, sarebbe opportuno che ci inviasse delle immagini del componente e che ci facesse contattare dal suo installatore di fiducia.
Ho visto il video su YouTube che spiega come sostituire i polifosfati. Purtroppo non ho ben chiara la sequenza relativa allo spurgo. I passi dovrebbero essere:
1. Ruotare a sinistra la valvola di intercettazione bianca.
2. Aprire la valvola di spurgo con il cacciavite. Basta 1 giro? Due giri? Del tutto? Per quanto tempo? Dopo va richiusa?
3. Togliere il bicchiere, lavare e sostituire filtro e cristalli.
4. Rimontare il bicchiere.
5. Riportare verso il basso la valvola di intercettazione.
6. A questo punto si dovrebbe spurgare per la seconda volta. Stessa domanda: quanto apro? per quanto tempo?
Ultima domanda: tutto questo senza mai chiudere l’acqua sanitaria?
Grazie in anticipo!!
In reply to Ho visto il video su YouTube… by Fabio P.
Buongiorno, per la manutenzione del dosatore di polifosfati è necessario aprire la valvola di spurgo in un numero di giri sufficienti ad abbassare la pressione nel contenitore dei sali. In questa fase si può verificare la fuoriscita di un minimo quantitativo di acqua. Una volta effettuato questo passaggio, è consigliabile richiudere il rubinetto per evitare inconvenienti quando si dovrà riaprire la valvola di intercettazione. La fase di spurgo dell'aria avviene allo stesso modo: occorre aprire la valvola di sfiato fino a quando non si evidenza la fuoriuscita di acqua e, a quel punto, sarà sufficiente richiudere la valvola di spurgo. La configurazione della valvola a sfera consente di intercettare entrambi gli ingressi del componente, in questo modo non è necessario chiudere l'acqua sanitaria a monte.
In reply to Buongiorno, per la… by marco_godi
Perfetto, grazie Marco. Immagino che in questo contesto i termini "valvola di spurgo", "rubinetto" e "valvola di sfiato" si riferiscano alla stessa cosa. Grazie ancora!
Buongiorno, ho acquistato la ricarica di polifosfato per il vostro dosatore (installato un anno e mezzo fa).
Ho provato a chiudere la valvola di intercettazione bianca per poi porocedere con lo spurgo e la sostituzione dei cristalli, ma non ci riesco. La valvola è bloccata.
Dal video su YouTube sembra che la valvola ruoti a sinistra con grande facilità. La mia invece è bloccata.
Forzandola, temo che la parte in plastica possa rompersi. Posso / devo svitare la vite centrale in ottone, per allentare?
Oppure forzo l'apertura, usando una cagnetta?
Grazie in anticipo!
In reply to Buongiorno, ho acquistato la… by Fabio P.
Buongiorno, con l'ausilio di una pinza a pappagallo si potrebbe effettivamente provare a forzare il movimento della sfera della valvola di intercettazione. Come accennato, sarebbe meglio rimuovere la manopola bianca di plastica per evitare di rovinarla o di romperla, con il conseguente rischio di non riuscire più ad installarla sul dosatore. In ogni caso, la manopola non è fissata da alcuna vite, è un elemento a incastro. Al fine di evitare spiacevoli conseguenze le consigliamo di far effettuare questa particolare operazione ad un installatore/manutentore professionista.