evoluzione moduli di utenza

Come si sono evoluti i moduli d’utenza negli impianti centralizzati

Autore
Elia Cremona, Stefano Savoldi

Negli ultimi anni, il settore impiantistico ha visto una crescente richiesta di soluzioni sempre più efficienti, flessibili e orientate alla contabilizzazione puntuale dei consumi. In questo contesto si colloca l’evoluzione dei moduli d’utenza, cuore operativo degli impianti centralizzati moderni. Dai primi sistemi di base fino a moduli compatti ed evoluti, questi dispositivi sono diventati elementi chiave per garantire autonomia termica, versatilità e precisione. L’integrazione crescente di funzioni avanzate, come il bilanciamento statico o dinamico, testimonia un percorso tecnologico che ha saputo rispondere alle esigenze sempre più complesse di progettisti, installatori e utenti finali.

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Dai sistemi a colonne montanti ai moderni impianti a zona

L’analisi storica degli impianti centralizzati evidenzia come gli impianti a colonne montanti, molto diffusi nel secondo dopoguerra, abbiano rappresentato per anni lo standard installativo nei contesti condominiali. Tuttavia, questo schema distributivo presenta alcuni limiti importanti: la distribuzione verticale non permette l’autonomia del singolo alloggio e rende difficoltosa la contabilizzazione individuale dei consumi. Le spese, infatti, sono ripartite in maniera forfettaria o tramite criteri poco equi, penalizzando l’efficienza e scoraggiando comportamenti virtuosi.
 

sistemi a colonne montanti e impianti a zona

Il superamento di questi limiti è avvenuto grazie all’introduzione degli impianti a zona. In questo caso, ogni alloggio rappresenta un’unità termica autonoma, dotata di una valvola di zona e di un contatore di calore. Il monitoraggio dei consumi diventa quindi puntuale, sia per il riscaldamento che per l’acqua sanitaria (AFS e ACS), con la possibilità di installare contatori volumetrici direttamente integrati nel sistema. Questo approccio ha avuto un impatto positivo non solo sulla trasparenza dei consumi, ma anche sulla gestione impiantistica e sulla progettazione dei nuovi edifici residenziali.
 

L’origine dei moduli d’utenza e la loro evoluzione tecnologica

I primi moduli d’utenza si basavano su configurazioni relativamente semplici: valvole di zona a tre vie, dispositivi di intercettazione e predisposizioni per la misurazione erano assemblati per costituire un punto di regolazione individuale. Questi primi sistemi, pur essendo basilari, costituivano un notevole passo avanti rispetto agli impianti a colonne montanti. Successivamente, la soluzione a incasso ha permesso una migliore integrazione nell’ambiente abitativo e una maggiore protezione dei componenti, semplificando le operazioni di manutenzione.

Con l’evoluzione delle tecnologie impiantistiche, i moduli d’utenza sono diventati sempre più completi e performanti. I moduli preassemblati hanno introdotto la possibilità di integrare funzioni avanzate come la contabilizzazione sanitaria, il bilanciamento della portata e la separazione idraulica tra i circuiti. Le soluzioni con valvola a tre vie si abbinavano agli ormai vecchi impianti con pompe a giri fissi, mentre quelle con valvola a due vie sono pensate per impianti a portata variabile. Il bilanciamento statico viene ottenuto mediante valvole manuali, mentre il bilanciamento dinamico si affida a stabilizzatori automatici di portata. Nei contesti più complessi, i moduli con gruppo di regolazione integrano circuiti di miscelazione ideali per gestire sia pannelli radianti che radiatori ad alta temperatura.

L’introduzione dei moduli componibili multi-utenza e dei sistemi a quattro tubi ha ampliato ulteriormente il campo applicativo, permettendo l’installazione in vani tecnici comuni e la gestione separata di riscaldamento e raffrescamento. Parallelamente, la miniaturizzazione e la razionalizzazione degli spazi hanno portato allo sviluppo dei moduli compatti. Questi, spesso realizzati come monoblocchi idraulici, integrano valvole, filtri, contatori e pozzetti, con un’alta flessibilità installativa e una predisposizione alla reversibilità.

evoluzione moduli di utenza

Infine, i moduli compatti evoluti rappresentano il punto più avanzato di questo sviluppo. In differenti versioni, possono essere integrati di regolatori di pressione differenziale per garantire un funzionamento stabile anche nei sistemi a portata variabile, oppure possono essere predisposti per il bilanciamento statico o dinamico, grazie a inserti opzionali. L’impiego di misuratori ultrasonici, inoltre, grazie alle minori perdite di carico, favorisce l’efficienza complessiva dell’impianto.
 

Domande frequenti

Esistono obblighi sull’installazione dei moduli d’utenza all’esterno degli appartamenti?
Non è obbligatorio, ma è consigliato per garantire l’accessibilità al sistema di lettura senza entrare nell’alloggio.

I moduli sono compatibili con impianti a colonne montanti?
No, in quanto i moduli d’utenza possono essere utilizzati in impianti con distribuzione a zona, in cui il circuito di riscaldamento di ciascun alloggio è servito da un unico punto di ingresso.

È sempre necessaria la contabilizzazione dei consumi in un condominio centralizzato?
La normativa vigente impone la contabilizzazione di tutti i consumi energetici (riscaldamento, ACS, raffrescamento).

I moduli compatti semplificano la cantierizzazione?
Sì, riducono tempi, rischi di danneggiamento e costi di installazione. Sono progettati per velocizzare posa e collaudo.

Quali dispositivi servono per la contabilizzazione da remoto?
Moduli radio, concentratori di segnale, interfacce di lettura e software per l’acquisizione e gestione remota dei dati.

Cosa succede se un impianto centralizzato non è ancora contabilizzato?
È necessario adeguarsi alla normativa. Esistono soluzioni tecniche per la contabilizzazione anche in impianti esistenti.

In un impianto dotato di modulo di contabilizzazione con regolatore di pressione differenziale, che lavora in riscaldamento tramite pannelli radianti e in raffrescamento tramite fancoil canalizzato, come viene gestito il bilanciamento dell’impianto considerando i due diversi regimi di funzionamento?
La soluzione corretta dipende da diversi fattori e dalle portate di progetto nelle due condizioni di funzionamento. Tuttavia una soluzione adottabile può essere quella di utilizzare moduli d’utenza di tipo autobilanciante con regolazione ΔP integrata. In questo modo, essendo la pressione differenziale sotto controllo, è possibile in maniera semplice provvedere ad un bilanciamento sui collettori di distribuzione per l’impianto radiante e valvole di bilanciamento per i fancoil.  

In un condominio centralizzato, se l'anello di ricircolo sanitario lo si va a chiudere all'interno dell'appartamento, mentre il modulo d'utenza è all'esterno dell'appartamento, esistono soluzioni per poter contabilizzare il ricircolo anche in questo caso?
Sì, possono essere utilizzati i contatori di calore CONTECA configurati con logica di scansione della portata in presenza di ricircolo, associati ad apposito kit composto da contatore volumetrico specifico e AUTOFLOW.

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