Il Conto Termico 3.0, approvato dalla Conferenza Unificata il 4 agosto 2025 e gestito dal GSE, rappresenta un passo avanti verso la decarbonizzazione e il risparmio energetico, perché semplifica le procedure per famiglie, imprese, enti pubblici e comunità energetiche. Il decreto entrerà in vigore 90 giorni dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e mette a disposizione 900 milioni di euro all’anno (400 milioni per la PA, 500 per privati e imprese). La logica di fondo è semplice: più l’intervento riduce i consumi e sposta verso tecnologie pulite, più alta è la quota incentivata, fino a coprire il 65% dei costi.
Tra le combinazioni più vantaggiose - soggetta a rimborsi fino al 65% - troviamo la soluzione fotovoltaico + pompa di calore, che permette di riscaldare, raffrescare gli edifici e produrre acqua calda sanitaria con energia pulita.
Le principali novità del 2025
Il Conto Termico 3.0 introduce incentivi fino al 65% delle spese per famiglie e imprese e fino al 100% per edifici pubblici situati in piccoli comuni. La novità risiede nell’apertura a interventi integrati: per la prima volta rientrano, infatti, il fotovoltaico con sistemi di accumulo e le colonnine di ricarica, ma solo se abbinati alla sostituzione del vecchio impianto di riscaldamento con una pompa di calore, favorendo così l’autoconsumo e la diffusione di sistemi elettrici ad alta efficienza. Si amplia, inoltre, la platea dei beneficiari: oltre a privati e Pubbliche Amministrazioni, accedono anche le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), gli enti del terzo settore e le imprese, che devono garantire una riduzione minima del 10% dei consumi e rispettare il divieto di utilizzo di apparecchi a gas naturale o altri combustibili fossili. A completare il quadro, il GSE ha introdotto procedure semplificate tramite il PortalTermico, con contratti attivi subito dopo la qualifica e tempi di erogazione più rapidi.

- Sostituire la vecchia caldaia con una pompa di calore o un sistema ibrido;
- Installare stufe o caldaie a biomassa con certificazione energetica a 5 stelle (legna o pellet);
- Mettere un impianto solare termico per acqua calda sanitaria e riscaldamento;
- Sostituire lo scaldacqua elettrico con uno a pompa di calore;
- Abbinare un impianto fotovoltaico con batterie e colonnina di ricarica, ma solo se sostituisci anche il riscaldamento con una pompa di calore;
- Allacciarti a una rete di teleriscaldamento efficiente.
Quanto puoi ottenere?

- Detrazioni fino al 65%
→ sostituzione caldaia tradizionale con pompa di calore, solare termico, generatore a biomassa o sistemi ibridi (factory made/bivalenti)
→ installazione di un impianto fotovoltaico con accumulo (se abbinato a pompa di calore).
→ trasformazione di un edificio in nZEB
- Detrazioni fino al 40%
→ cappotto, coperture, serramenti più efficienti, schermature solari, illuminazione, building automation.
Gli interventi “puntuali” sull’efficienza - cappotto, coperture, serramenti, schermature, illuminazione, building automation - partono dal 40% e possono raggiungere il 50% nelle zone climatiche E/F. Se isolamento e sostituzione serramenti sono abbinati a un nuovo impianto efficiente (ad esempio pompa di calore o solare termico), l’incentivo può raggiungere il 55%. Il meccanismo resta cumulabile con altri aiuti non statali, ampliando lo spazio di ottimizzazione finanziaria per famiglie e aziende.
Spese tecniche e diagnosi
Il Conto Termico 3.0 (così come il precedente 2.0) non finanzia solo lavori e impianti, ma anche una parte importante delle spese tecniche e di supporto, fondamentali per avviare e gestire correttamente l’intervento. Le spese tecniche non sono, così, un costo “perso”, ma una voce coperta e incentivata.
- Per le Pubbliche Amministrazioni (e le ESCo che operano per loro conto) è previsto un contributo pari al 100% delle spese sostenute per:
- Diagnosi energetica, cioè l’analisi tecnica ed economica che individua gli interventi più efficaci di efficienza energetica. Questo è spesso il punto di partenza obbligato: consente di dimostrare la convenienza degli interventi, quantificare i risparmi e rispettare i requisiti del decreto.
- Attestato di Prestazione Energetica (APE), necessario per certificare il livello di efficienza raggiunto. Serve a certificare la classe energetica dell’edificio prima e dopo i lavori, elemento chiave per accedere agli incentivi e documentare i benefici conseguiti.
- Per i soggetti privati, le cooperative di abitanti e le cooperative sociali, la copertura può raggiungere il 50% delle spese sostenute.
Come si richiede?

La procedura è stata semplificata. Si presenta la domanda tramite PortalTermico del GSE, direttamente o tramite ESCo UNI 11352. Con il Conto Termico 3.0 l’accesso diretto richiede l’invio entro 90 giorni dalla fine lavori (mentre il vecchio 2.0 prevedeva 60 giorni); per la prenotazione la PA può “bloccare” i fondi prima dell’avvio. La documentazione deve essere completa (relazioni, asseverazioni, report fotografici ante/durante/post, fatture e pagamenti, certificazioni). I tempi di erogazione sono rapidi: fino a 15.000 € in unica soluzione entro 60 giorni; importi superiori in 2–5 rate annue. Per gli apparecchi domestici presenti nel Catalogo GSE (generatori ≤35 kW, solare ≤50 m²), l’iter è snellito perché i requisiti tecnici sono già pre validati.
Leggi qui il Comunicato stampa del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.
Se vuoi approfondire, in attesa della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, leggi la bozza del Decreto e i suoi allegati.