La rete di ricircolo è un elemento essenziale nei sistemi di produzione e distribuzione centralizzata dell’acqua calda sanitaria (ACS). Garantisce la disponibilità immediata di acqua calda, minimizzando gli sprechi e prevenendo la proliferazione di batteri come la Legionella. Tuttavia, il suo funzionamento comporta costi significativi, che variano in base al livello di isolamento della rete di distribuzione, alla gestione degli orari di funzionamento e alle strategie di manutenzione adottate.
Le dispersioni termiche: il cuore del problema
Una delle principali cause dell’aumento dei costi è la dispersione termica, proporzionale alla lunghezza della rete di ricircolo e al livello di isolamento delle tubazioni.
Un’analisi rigorosa della dispersione della rete richiede calcoli laboriosi, tuttavia per valutare il contributo dell’isolamento si possono considerare i seguenti valori di dispersioni:
- 6-7 W/m in strutture nuove e ben isolate
- 10-15 W/m in strutture vecchie
- 30-35 W/m in strutture poco isolate o senza isolamento
Una rete non isolata può disperdere fino a 127.500 kWh all’anno, con un costo di circa 10.000 € utilizzando una caldaia a metano e con ricircolo attivo per tutta l'intera giornata. Per contro, la stessa rete ben isolata riduce le dispersioni fino a 4-5 volte, con un impatto economico molto inferiore (circa 2.000 €/anno).
L’efficienza dell’isolamento dipende non solo dal materiale utilizzato ma anche dallo spessore. Aumentare lo spessore riduce drasticamente le dispersioni fino a un certo limite, oltre il quale i benefici diventano trascurabili.
Strategie di gestione per ridurre i costi
La gestione intelligente della rete di ricircolo è un altro fattore chiave per il contenimento dei costi. Diverse strategie operative hanno impatti significativi sui consumi energetici:
- 1 - Rete sempre accesa: la soluzione più costosa e inefficiente, adatta solo a contesti come ospedali o hotel.
- 2 - Spegnimento notturno: riduce il consumo energetico del 20%, mantenendo il comfort nelle ore diurne.
- 3 - Spegnimento notturno e nelle ore centrali della giornata: una gestione che può portare a risparmi fino al 30%, ma richiede pianificazione per evitare raffreddamenti eccessivi.
Particolare attenzione va data alla disinfezione termica, cioè l’innalzamento della temperatura della rete di ricircolo ad un valore tale da eliminare la maggior parte dei batteri della Legionella.
Il costo energetico della disinfezione termica dipende dalla gestione oraria della rete di ricircolo e, a parità di questa, dal momento in cui viene eseguita. Effettuarla prima dello spegnimento o all'accensione mattutina riduce al minimo il costo energetico, senza compromettere la sicurezza sanitaria. Queste soluzioni, pur essendo energeticamente più efficienti e riducendo i costi, aumentano il rischio di scottature: è indispensabile valutare l’inserimento di dispositivi antiscottatura periferici.
L’Impatto economico nei diversi contesti
I costi di gestione del ricircolo variano notevolmente in base al tipo di edificio: dal caso residenziale con ore di funzionamento ridotte a poche ore giornaliere fino all'ospedale con impianto di ricircolo sempre in funzione poiché gli aspetti legati alla sicurezza igienica devono prevalere rispetto a tutti gli altri.
Ridurre i tempi di funzionamento permette di dimezzare i costi in contesti residenziali o uffici. Per edifici ad alta densità, come hotel o ospedali, il ricircolo deve spesso funzionare h24.
- Tipologia edificio e dati generali: ogni tipologia di edificio è associata a un diverso numero di utenze (es. bagni o lavabi), lunghezza delle tubazioni e portata del ricircolo;
- Consumi energetici e dispersioni: le dispersioni di calore aumentano significativamente con la complessità dell'edificio e la portata di ricircolo, passando da 2.038 kWh per una villetta a 262.800 kWh per un ospedale. Anche il consumo della pompa segue un trend simile, aumentando con le dimensioni e l'utilizzo a cui è destinato l'edificio;
- Costi di mantenimento: variano notevolmente da 200 € per una villetta, 1.300 € per una palazzina uffici, 6.400 € per un hotel e 24.700 € per un ospedale. La gestione h24/7 aumenta significativamente i costi per edifici come villette e palazzine uffici, mentre non ha un impatto significativo per un ospedale già operativo h24/7;
- Risparmio percentuale: la gestione più razionale (non h24) comporta risparmi significativi per i vari edifici citati in precedenza. Per l’ospedale, invece, non vi è un risparmio poiché la gestione è continua.
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