L’integrazione tra analisi del rischio, strategia progettuale e gestione continua rappresenta oggi il cuore della progettazione impiantistica nel rispetto del D.Lgs. 18/2023. I progettisti, in collaborazione con i gestori, hanno la responsabilità di garantire la sicurezza sanitaria dell’acqua, soprattutto negli ambienti più vulnerabili come ospedali, scuole e strutture ricettive.
Comprendere il rischio: un compito essenziale per il progettista
La recente normativa introdotta dal Decreto Legislativo 18/2023 richiede un approccio metodico alla gestione della sicurezza idrica. Il progettista diventa così una figura centrale: responsabile dell’analisi del rischio, deve identificare i punti della rete idrica potenzialmente pericolosi, valutarne la gravità e proporre misure adeguate per mitigare ogni possibile contaminazione. Non si tratta solo di osservare linee guida generali, ma di attuare una valutazione specifica per ogni impianto, basata su un'analisi rigorosa e adattata al contesto

La normativa distingue chiaramente tra cause esterne (es. contaminazioni da materiali inadeguati o riflussi da reti inquinate) e cause interne (proliferazioni microbiologiche legate a ristagni o mancata disinfezione).
La responsabilità ricade quindi su tutti i soggetti coinvolti, ma in modo particolare sul progettista, che deve garantire – insieme ai gestori – la qualità dell’acqua dal punto di consegna a quello di utilizzo.
Valutazione del rischio: probabilità, gravità e contesto edilizio
Per ogni evento pericoloso identificato, il progettista è chiamato a determinare:
- La probabilità che si verifichi: misurata su una scala da 1 (evento raro) a 5 (evento quasi certo), con indicazioni pratiche su quando assegnare ciascun punteggio. La Tabella "Probabilità di un evento pericoloso di contaminazione" ne è un esempio chiaro, collegando la probabilità a situazioni reali (impianti nuovi vs. impianti datati).
- La gravità dell’evento: legata agli effetti sulla salute umana e al numero di persone coinvolte. La Tabella "Gravità di un evento pericoloso di contaminazione" classifica i livelli di gravità da insignificante a molto grave, riportando esempi pratici e cause associate (es. contaminazione da Legionella, E. coli, metalli pesanti ecc.).

Un ulteriore livello di precisione è offerto dalla Tabella che introduce un fattore correttivo in funzione della tipologia di edificio (es. 1,5 per ospedali, 1,3 per scuole e hotel).
L'indice di rischio si calcola quindi come:
Indice di rischio = Probabilità x Gravità x fattore correttivo
Questo approccio consente una matrice di rischio che fornisce una guida qualitativa all’identificazione del livello di rischio (basso, medio, alto o estremo).
Strategie di mitigazione: progettazione, gestione e manutenzione

Quando la valutazione del rischio evidenzia un livello medio, alto o estremo, è imprescindibile adottare misure di mitigazione sia a livello progettuale che gestionale.
Alcune delle soluzioni progettuali efficaci includono:
- Prevenzione del riflusso tramite adeguati dispositivi antiriflusso
- Controllo della Legionella con reti di ricircolo bilanciate, assenza di rami morti e dispositivi di disinfezione termica o chimicaUtilizzo di materiali
- certificati per l’acqua potabile e sostituzione di componenti contaminanti, come quelli contenenti piombo
Ma progettare non basta. Anche la manutenzione e la gestione continua sono fondamentali: un disconnettore installato correttamente può perdere efficacia se non viene mantenuto; i sistemi antilegionella devono essere monitorati nel tempo con registri di disinfezione e campionamento.