28 Settembre 2020

Le risposte al webinar "Il circuito di ricircolo negli impianti sanitari"

Abbiamo raccolto in un unico post le domande che ci avete posto durante il webinar "Il circuito di ricircolo negli impianti sanitari". Qui sotto il video registrato.

 

  • Il problema legionella è sempre più persistente, quali sono le possibilità di gestione oltre al mantenimento delle temperature elevate nei circuiti di accumulo, distribuzione e ricircolo?

Oltre ai trattamenti termici descritti nel webinar si può ricorrere anche ad altri trattamenti di natura chimica, secondo le Linee guida per la prevenzione ed il controllo della legionellosi del 2015.

  • Poiché si parla molto di risparmio energetico, le prescrizioni della normativa sulla temperatura di distribuzione (55 °C) e di ricircolo (50 °C) non sono un controsenso?

Gli aspetti igienici e di sicurezza dell’utente hanno la priorità su tutto, quindi anche sulle dispersioni termiche. Le stesse norme nazionali ed europee chiariscono che il principio guida è la salute, l’igiene e la sicurezza dell’utente.

  • I flussaggi manuali non risultano un po’ critici da applicare? Le stazioni di flussaggio invece come funzionano?

Certo, non sempre è facile gestire con flussaggi manuali tutta la rete. La questione dei flussaggi manuali può essere gestita da miscelatore termostatici che possono essere bypassati. Quando l’operatore va a bypassare il miscelatore si effettua il flussaggio dell’acqua calda per la durata necessaria.

Per quanto riguarda i flussaggi elettronici, la loro logica è quella di evitare stagnazioni andando a scaricare l’acqua periodicamente oppure qualora la temperatura dell’acqua raggiunga valori critici.

  • È sempre necessario chiudere la rete di ricircolo sia nell'accumulo sia nel ramo di adduzione acqua fredda del miscelatore?

    • Per approfondimenti sulle reti di ricircolo consigliamo la consultazione di Idraulica 53.

Sì, se l’accumulo presenta l’attacco ricircolo è fondamentale andare a chiudere il ricircolo sia all’accumulo che al ramo freddo del miscelatore. Ciò è dovuto al fatto che l’acqua tornando dalla rete di ricircolo si è parzialmente raffreddata e quindi per riportarla alla temperatura di set del miscelatore una parte di acqua deve passare all’interno del bollitore. Qualora non fosse presente l’attacco ricircolo all’accumulo bisogna fare in modo che il ricircolo si chiuda sia sull’ingresso freddo dell’accumulo che sul ramo freddo di adduzione del miscelatore, prestando attenzione alla disposizione delle valvole di ritegno, come si vede nello schema sotto:



 

  • In un impianto esistente di un condominio composto da più edifici con rete di distribuzione molto estesa, i condomini lamentano lunghi tempi di attesa o mancanza di acqua calda. Che verifiche si potrebbero fare? Se mancano le valvole di bilanciamento nel ricircolo può essere un problema?

I lunghi tempi di attesa dipendono da dove si trova l'attacco della rete di ricircolo, se distante dalle utenze allora i tempi di attesa saranno sicuramente lunghi. Occorre quindi verificare se c’è la possibilità di andare a spostare l’attacco del circuito di ricircolo nel punto più periferico possibile, andando a ridurre il quantitativo di acqua non coinvolto nel circuito di ricircolo. Sicuramente la mancanza di valvole di bilanciamento causa problemi all'interno della rete, sia legati alle portate che alla temperatura.

  • La pompa di ricircolo deve essere a velocità variabile o fissa?

    • Per approfondimenti sulle pompe di circolazione consigliamo la consultazione di Idraulica 53.

La pompa a velocità variabile si adegua alla portata in circolazione e fa risparmiare energia. Se ci sono regolatori termostatici che modulano la portata, allora la pompa deve essere a velocità variabile. Se invece sono presenti gli AUTOFLOW®, la pompa può essere a portata fissa. Comunque le nuove disposizioni di risparmio energetico portano ad utilizzare pompe a velocità variabile.

  • Che tipo di controllo è preferibile fare per la pompa di ricircolo? Sempre attiva o con timer?

    • Per approfondimenti sulle pompe di circolazione consigliamo la consultazione di Idraulica 53.

Dipende dal tipo di applicazione. In genere in applicazioni di tipo domestico si usa il timer, utilizzando il circuito di ricircolo per fasce orarie. In grandi impianti (ospedali o alberghi) la pompa è sempre attiva.

  • Un circolatore per ogni colonna può essere una alternativa valida al bilanciamento?

A livello teorico sì. Ma in pratica aumentano i costi, la manutenzione ed occorre avere spazio per l'installazione. Occorre quindi valutare bene i consumi e la complessità che questa soluzione comporta.

  • In caso di impianti recenti (es. palazzina centralizzata con moduli d'utenza) in cui in fase di progettazione non è stato verificato il contenuto d'acqua della rete acqua calda interna (quindi maggiore di 3,3 litri) e l'utilizzatore lamenta il lungo tempo di attesa avete allo studio sistemi che potrebbero risolvere il problema (es. da montare sotto il lavabo)?

Ad oggi, data la specificità dell’applicazione, non sono disponibili sistemi preassemblati per risolvere il problema. Occorre quindi fare le opportune valutazioni sulla rete di distribuzione per andare a progettare una rete di ricircolo interna alle unità.

Commenti
BRUNO Luzzio
17 Gennaio 2021

Con riferimento al disegno della rete di ricircolo come faccio a calcolare le perdite per il ricircolo all'interno del bollitore, indipendentemente dalla rete esterna ? Quali formule e/o tabelle sono disponibili per il calcolo ? Grazie

marco_godi

In reply to by BRUNO Luzzio

18 Gennaio 2021

Buongiorno, l'accumulo sanitario assume normalmente una perdita di carico trascurabile nel dimensionamento della rete di ricircolo. Per avere maggiori riferimenti, può consultare il ns. Quaderno nr. 5 oppure la Rivista Idraulica nr. 53 che trattano l'argomento in modo specifico.

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