06 Dicembre 2018

Come si effettua la disinfezione contro la Legionella?

Gli impianti con produzione di acqua calda sanitaria ad accumulo sono considerati a forte rischio di proliferazione del batterio della Legionella.

Il 7 maggio 2015 sono state pubblicate le nuove Linee Guida per la prevenzione ed il controllo della Legionellosi, dove vengono fornite chiare indicazioni su come progettare, realizzare e gestire questo tipo di sistemi.

Scarica Focus Tecnico: Pericolo Legionella e Responsabilità

Quali sono i sistemi di trattamento dell'acqua

Uno dei punti chiave per garantire il buono stato di funzionamento e, di conseguenza, la salute umana, secondo le Linee Guida è l’adozione di adeguati sistemi di trattamento dell’acqua.

Questi trattamenti sono distinti in:

  • trattamenti chimici
  • trattamenti fisici.

Come funziona un trattamento chimico contro la Legionella

Per trattamento chimico, si intende l’aggiunta periodica di additivi all’acqua utilizzata nell’impianto di produzione ACS (Acqua Calda Sanitaria), tuttavia questo risulta il metodo meno diffuso, perché tale modifica allo stato del fluido potrebbe renderlo aggressivo nei confronti dei materiali dell’impianto e non conforme ai requisiti delle norme sulle acque destinate al consumo umano.

Come funziona un trattamento fisico contro la Legionella

Ben più diffusi sono invece i trattamenti fisici, ovvero trattamenti legati alla temperatura. Questa tipologia è molto utilizzata nei sistemi ad uso civile, perché meno invasiva e più semplice da adottare. Per effettuare un trattamento termico si possono scegliere due strade:

Shock termico, come misura di disinfezione temporanea

Lo shock termico consiste nell’elevare la temperatura dell’acqua a 70-80°C per tre giorni consecutivi, assicurando il suo deflusso da tutti i punti di erogazione per almeno 30 minuti al giorno.

Disinfezione termica, come misura preventiva e sistematica.

La disinfezione termica può invece avvenire in modo continuo, mantenendo costantemente una temperatura sopra ai 50°C nella rete di distribuzione, oppure con un trattamento periodico giornaliero facendo ricircolare acqua ad almeno 60°C in tutto l’impianto per almeno 30 minuti al giorno.

Perché è necessario un miscelatore?

Questi trattamenti necessitano della presenza di un miscelatore all’uscita del bollitore, che consenta di gestire la temperatura dell’acqua in distribuzione, oltre che ad una rete di ricircolo adeguata. I miscelatori per acqua calda sanitaria si possono suddividere in:

  1. Miscelatori termostatici 
  2. Miscelatori elettronici 
  3. Miscelatori elettronici ibridi

Per poter effettuare il ciclo di disinfezione con la versione termostatica è necessaria la realizzazione di una via di by-pass, con l’ausilio di due valvole di zona motorizzate, che escluda il miscelatore e dia la possibilità di far ricircolare acqua alla temperatura di accumulo durante la fase di disinfezione.

In questo modo non è possibile tuttavia controllare la temperatura di disinfezione.

Schema in installazione di miscelatori elettronici anti Legionella

Come funzionano i miscelatori elettronici anti Legionella?

I miscelatori elettronici come Legiomix® ed elettronici ibridi come Legiomix® 2.0 sono in grado di cambiare il loro set point secondo specifici programmi, gestendo sia la fase di normale funzionamento sia quella di disinfezione in maniera del tutto automatica ed autonoma.

Durante il normale funzionamento questi miscelatori mantengono la temperatura dell’acqua in uscita ad un valore idoneo al consumo umano, normalmente 45-50°C, in modo da evitare il pericolo di scottature dovuto alla temperatura troppo elevata, come farebbe un tradizionale miscelatore.

Durante le ore notturne, quando la probabilità che venga utilizzata l’acqua calda è molto bassa, viene impostato il ciclo di disinfezione dell’impianto. La componente elettronica sposta il set point del miscelatore ad un valore di almeno 60°C.

Durante questa fase, la stessa centralina di controllo attiva la pompa sulla linea di ricircolo in modo tale da portare l’acqua alla temperatura di disinfezione in ogni punto della rete di distribuzione.

Il ciclo di disinfezione può avere durate differenti, a seconda della temperatura che si decide di utilizzare, più è elevata la temperatura, minori possono essere i tempi di disinfezione. Tutti questi parametri di funzionamento possono essere programmati direttamente dalla centralina di controllo, oppure da remoto, grazie alla possibilità di collegamento a sistemi di gestione BMS.

La presenza della sonda sulla linea di ricircolo permette alla centralina elettronica di verificare il buon esito della fase di disinfezione e quindi dare la possibilità di fornire un segnale di allarme qualora il ciclo non sia andato a buon fine.

Le elettroniche di Legiomix® e di Legiomix® 2.0 possono inoltre fornire un registro certificato di tutti i cicli di disinfezione effettuati, sia di quelli andati a buon fine che non, in modo da poter verificare lo stato dell’impianto e garantirne il corretto funzionamento.

Guarda il video e scopri i miscelatori elettronici ibridi contro la Legionella.

 

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Commenti
Cabrini Ernesto
30 Settembre 2019

interessante e facile da gestire, il difficile è far comprendere ai tecnici ma soprattutto ai clienti.

laura_righini

In reply to by Cabrini Ernesto

30 Settembre 2019

Grazie per il commento! Cercheremo modi nuovi per rendere il messaggio ancora più diretto e più facilmente assimilabile. Buon lavoro.

fabiana achilli
20 Dicembre 2020

consulenza per legionella in condominio

marco_godi

In reply to by fabiana achilli

08 Gennaio 2021

Per ricevere una consulenza personalizzata su questo argomento, puoi contattarci direttamente all'indirizzo mail adv@caleffi.com o al numero di telefono 0322 8491

Michele
03 Febbraio 2023

Ma nel momento in cui la temperatura aumenta il ciclo di disinfezione non rimane solo nell'anello di ricircolo? Immagino che i punti terminali, se non flussati, non vengano sanificati.

marco_godi

In reply to by Michele

06 Febbraio 2023

Buongiorno, esatto. Il ricircolo consente la disinfezione della distribuzione principale. Per poterla effettuare fino ai punti terminali occorre gestire la circolazione dell'ACS fino all'utenza manualmente, aprendo i rubinetti, oppure è possibile ricorrere a dei sistemi di flussaggio automatici.

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