Gli impianti a pannelli radianti sono noti per la distribuzione omogenea del calore su tutta la superficie dell’abitazione.
La loro configurazione permette, infatti, di avere ogni parte della superficie del pavimento alla medesima temperatura, evitando così di generare fenomeni convettivi tipici degli impianti a radiatori o a ventilconvettori.
Il dimensionamento pannelli radianti: l’importanza del progetto.
Per ottenere questa uniformità è importante che ogni singolo anello sia attraversato dalla corretta portata di fluido vettore, in maniera tale che lo scambio di energia col massetto sia adeguato alle esigenze del singolo ambiente.
Quando viene redatto un progetto per un impianto a pavimento radiante, oltre alla portata ed alla perdita di carico generali del collettore, si trovano indicati anche i valori di portata per singolo circuito, parametro questo fondamentale per consentire il corretto bilanciamento.
Temperatura mandata regolata con i collettori di distribuzione.
Per fare fronte all’esigenza di impostare le corrette portate per ogni circuito, sono stati realizzati dei collettori specifici per questo tipo di impianto a pavimento.
Sul collettore di mandata infatti, al posto del tradizionale sistema di regolazione a vite, sono utilizzati dei flussimetri di regolazione, ovvero dei dispositivi con scala graduata indicante i litri al minuto che attraversano l’anello.
Per poter modificare il valore di portata è sufficiente ruotare la manopola di regolazione fino a quando l’indicatore si posiziona sul valore desiderato. Il collettore di mandata è dotato di flussometri e valvole di regolazione portata incorporati. Mediante la valvola di regolazione con apposito otturatore conico, la portata ai singoli circuiti può essere regolata con precisione al valore desiderato, valore letto direttamente sul singolo flussometro con scala 1÷5 l/min. In questo modo si semplifica e velocizza l’operazione di taratura del circuito, senza la necessità di grafici di riferimento. Dopo la regolazione, la valvola può essere bloccata alla posizione di apertura, mediante il coperchio antimanomissione (che, capovolto, funge anche da manopola per la regolazione della portata), di cui è dotata. La stessa valvola permette di effettuare la chiusura ermetica del singolo circuito, in caso di necessità.
Impianti sbilanciati, senza informazioni di progetto: cosa fare?
Tuttavia ci si può trovare anche di fronte a casi di impianti esistenti non bilanciati adeguatamente, dove non tutti i locali raggiungono la temperatura di comfort e, molto spesso, non si dispone più del progetto originale per poter risalire alle portate da impostare.
In questi casi si può procedere con un metodo empirico, ovvero basandosi su un assunto tipico degli impianti a pannelli radianti, il salto termico tra mandata e ritorno che deve rimanere compreso tra i 5°C e gli 8°C.
Grazie all’aiuto di una termo camera, o degli appositi termometri a contatto per tubazioni serie 675, è possibile verificare gli anelli in cui questi limiti sono superati.
Salto termico inferiore 5°C
Un salto termico inferiore ai 5°C è normalmente sintomo di eccessiva portata, in questi anelli occorrerà quindi diminuire la quantità di fluido, portando l’indicatore verso un valore inferiore della scala, favorendo così altri anelli scarsamente serviti.
Salto termico superiore 8°C
Qualora ci si trovasse di fronte ad un Δt superiore agli 8°C invece, il problema sarebbe di portata insufficiente; in questo caso bisognerà aumentare il valore di taratura del circuito.
Ovviamente la bontà di questa regolazione empirica si otterrà dopo qualche tentativo, essendo la tipologia di impianto di lento adeguamento alle modifiche e non permettendo pertanto di valutare immediatamente la correttezza della modifica attuata.
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Buongiorno, ho appena acceso per la prima volta il riscaldamento a pavimento
Aperti al massimo i flussimetri non superano 1,5 litri. Cosa può essere??
Uso solo la caldaia come spinta, ho fatto le serpentine lunghe 100 metri con il tubo del 16...
Grazie in anticipo
In reply to Buongiorno, ho appena acceso by Bunescu octavian
Buongiorno, il fatto che non si riesca a superare il valore di portata indicato potrebbe derivare da una spinta insufficiente della pompa. In ogni caso, è probabile che non tutti i circuiti abbiano bisogno di questo valore. Pertanto, iniziando a ridurre l'apporto a questi circuiti, si dovrebbe evidenziare un discreto miglioramento sugli altri. Suggerisco comunque di valutare se la pompa di caldaia sia sufficiente per garantire i valori di portata e prevalenza indicati sul progetto dell'impianto.
Ho provato chiudere 6 flussimetri su 7( lasciando aperto 1) uguale, non supera 2 litri al minuto.
Ho provato anche aumentare la potenza dalla caldaia avendo 3 possibilità di potenza,non cambia nulla.
Potrebbe essere rimasta aria nel impianto?
Grazie mille
In reply to Ho provato chiudere 6 by Bunescu octavian
Il circolatore del generatore potrebbe essere impostato in prevalenza proporzionale, quindi con la chiusura di più circuiti si va ad auto adattare alle variazioni dell'impianto. Se ci fosse aria nell'impianto il problema serebbe di logica più evidente in alcune parti rispetto ad altre. Tuttavia in questo caso sembra essere uniforme, il che porta a pensare che il problema sia relativo alla portata servita.
In reply to Il circolatore del generatore by marco_godi
Quindi di conseguenza ho bisogno di una pompa su collettore che aiuta la portata?
Grazie
In reply to Quindi di conseguenza ho by Bunescu octavian
L'inserimento di un nuovo circolatore, che comporta ulteriori e importanti modifiche sull'impianto, deve essere valutato in base alle caratteristiche di portata e dalla capacità della pompa già presente.
Salve,
ho un impianto radiante a pavimento solo caldo con caldaia a condensazione. L'impianto è composto da un compensatore idraulico, una pompa di rilancio per impianto radiante, una pompa di rilancio per i miei termoarredi, una pompa di rilancio per imp. radiatori del piano sotto dei miei suoceri ed un cronotermostato ambiente su ciascun piano della casa. Non riesco a capire come risolvere il fatto che l'impianto non funzioni in continuo e perchè devo tenere impostati i miei 2 cronotermostati a 1.5/2 °C meno rispetto al temperatura ambiente che mi indica. Esempio temperatura ambiente indicata 19°C temperatura impostata 17.5°C. In attesa di una risposta ringrazio e saluto.
In reply to Salve, by Alessio
Buongiorno, se per attivare l'impianto è necessario avere in ambiente una temperatura maggiore di quella impostata sul termostato, è probabile che sia impostata la modalità estiva, oppure che siano stati invertiti i collegamenti elettrici tra il cronotermostato ed il gruppo di circolazione.
In reply to Buongiorno, se per attivare l by marco_godi
Buongiorno e grazie per la sua risposta. Il termostato che ho non hanno la funzione estate ed ho verificato che il collegamento tra lui e il gruppo di circolazione è stato correttamente eseguito. Mi consiglia di provare a cambiare termostato o altro?
In reply to Buongiorno e grazie per la by Alessio
Se il contatto del termostato si chiude ad un valore di temperatura rilevata superiore a quella di set-point, è possibile che il collegamento elettrico sia stato fatto sul contatto NC anziché NA. Nel caso così non fosse, è consigliabile valutare l'effettivo funzionamento del dispositivo ed eventualmente la sua sostituzione.
Salve,
ho una casa di circa 100mq ristrutturata da poco in cui è stato realizzato un impianto a pavimento.
Ho una caldaia junkers incasso da 24kw senza sonda esterna. Ho un solo termostato in corridoio.
Imposto una temperatura di 20.5 e la caldaia fa 2-3 cicli di on al giorno per un paio di ore e poi si spegne.
Quello che noto quando la caldaia parte è che arriva ad una temperatura di 42-41 ma andando ai termometri dei tubi nel muro la temperatura di mandata è di 38-39 mentre quella di ritorno di circa 25 e toccando i singoli tubi del ritorno alcuni sono un po caldi e corrispondono alle stanze dove il pavimento si sente tiepido e altri sono fredde e corrispondono a stanze dove il pavimento è freddo. C'è qualcosa che non va in questa differenza grande di temperatura tra mandata e ritorno? E' dovuta al fatto che l'intero circuito non fa in tempo a scaldarsi? Il tecnico ha già effettuato una pulizia del circuito per capire se ci fosse aria ma niente. Devono essere regolati i singoli flussometri per modificare il flusso nelle stanze con i pavimenti freddi?
In reply to Salve, by Giorgio
Buongiorno, il salto termico elevato indica che l'impianto non è correttamente bilanciato. È quindi necessario regolare la portata dei singoli circuiti secondo quanto indicato sul progetto. Avendo un solo termostato per la gestione dell'intero alloggio, è opportuno che questo sia collocato in una zona sfavorita, per poter garantire un ciclo di funzionamento più lungo e il raggiungimento della temperatura corretta in tutti gli ambienti. Il corridoio è normalmente una zona con pochissime dispersioni termiche e servita dall'attraversamento dei tubi di adduzione alle altre stanze, pertanto potrebbe non essere posizionato correttamente.
In reply to Buongiorno, il salto termico by marco_godi
Il termostato realisticamente al momento non credo che lo sposterò ma vorrei provare a risolvere il problema del salto termico. Siccome noto anche difformità tra i vari tubi di ritorno, dovrei cercare di ritrovare lo schema del progetto e li ci dovrebbero essere scritti i valori corretti di portata per ogni flussometri? È questo il bilanciamento che dovrei fare? La temperatura di mandata però è fissa e non posso comandarla io dal termostato, è un problema?
Se anche impostando i valori del progetto non raggiungesse uniformità di temperatura su ogni circuito come potrei fare? Fare delle prove empiricamente è possibile magari aprendo prima tutti a livello 5 e poi piano piano chiudendo un po i più caldi??
In reply to Il termostato realisticamente by Giorgio
Buongiorno. Portando le portate dei singoli circuiti al valore corretto, i salti termici dei vari anelli dovrebbero attestarsi tutti a valori simili tra di loro. In questo modo, le difformità tra i vari locali dovrebbero risolversi. Nel caso in cui i valori di salto termico risultino ancora elevati (superiori ai 10°C), è probabile che occorra aumentare la velocità del circolatore. Non è necessario agire sul valore di temperatura di mandata all'impianto.
In reply to Buongiorno. Portando le by marco_godi
Il tecnico è venuto a fare pulizia dei circuiti e bilanciamento. Lui sostiene che i valori scritti nel progetto non sono raggiungibili con una normale pompa di una caldaia e infatti, anche dopo il bilanciamento fatto da lui, i valori sui flussometri mentre il riscaldamento è in funzione, sono molto più bassi di quelli scritti sul progetto. Però non mi fido molto...c'è qualcosa di vero?
In reply to Il tecnico è venuto a fare by Giorgio
Buongiorno, se la portata non raggiunge i valori di progetto, è probabile che la pompa del generatore sia insufficiente a servire correttamente l'impianto.
A questo punto cosa mi conviene fare se rimane una discrepanza tra le temperature delle varie stanze? Io ho il progetto con i valori che li sono riportati. Mi conviene cmq con sistema a regime andare ad impostare quelle portate sui flussometri? Il tecnico nel fare il bilanciamento non avrebbe dovuto impostare esattamente quei valori?
In reply to A questo punto cosa mi by Giorgio
Buongiorno, i flussimetri servono a bilanciare le corrette portate ai vari circuiti. Se non si riesce a raggiungere i valori di progetto, la portata e la prevalenza della pompa non sono sufficienti a servire l'intero impianto. Il tecnico che ha fatto l'intervento ha agito in modo corretto in modo da ottimizzare quanto a disposizione, senza azioni più invasive sull'impianto.
In reply to Buongiorno, i flussimetri by marco_godi
Ma io vedo che teoricamente, con riscaldamento in funzione, potrei aprire di più i flussimetri per portare i valori a quelli scritti nel progetto (nel senso che effettivamente nel flussimetro il livello da 0 a 5 salirebbe) quindi mi chiedo perchè non è stato fatto? Non potrei farlo io?
In reply to Ma io vedo che teoricamente, by Giorgio
Buongiorno, aumentando il livello di alcuni flussimetri si sotrarrebbe portata ad altri, generando così un nuovo sbilanciamento nel sistema. Il tecnico che ha fatto l'intervento ha sicuramente valutato che quanto messo in atto sia la distribuzione più idonea tra i vari circuiti. Nulla comunque vieta di provare a modificare le tarature, fermo restando che si rischia di sbilanciare completamente il sistema e influire negativamente sui consumi e sul comfort termico così raggiunti.
In reply to Buongiorno, aumentando il by marco_godi
Non voglio mettere in dubbio il bilanciamento del tecnico ma io verifico ancora che il pavimento in alcune stanze è freddo mentre in altre si scalda... quindi se andassi ad aprire uno 0.5 in più in quelle stanze più fredde provando a cercare un bilanciamento migliore in maniera un po empirica?? E cmq le portate che ha inserito il tecnico sono molto più basse in tutti i flussometri di quelle che ci sono scritte nel foglio del progetto... da cosa potrebbe dipendere?
In reply to Non voglio mettere in dubbio by Giorgio
La prova empirica di aumentare poco alla volta le portate dei circuiti relativi agli ambienti freddi può migliorare la situazione. Questa operazione può tuttavia andare a discapito di quelli che attualmente funzionano in modo corretto. Occorre comunque verificare le caratteristiche della sua pompa di circolazione, come detto in precedenza e sottolineato dal tecnico. Quest'ultima potrebbe non essere sufficiente a servire l'impianto.
Buonasera, ho una stanza, o meglio un bagno, posto a nord-ovest che non arriva mai alla, temperatura impostata nel termostato.
Volendo utilizzare il metodo empirico per la, regolazione ma utilizzando la curva climatica per il riscaldamento, come posso regolare ad hoc la stanza? Dovrei prendere una termo camera per misurare la mandata e ritorno piuttosto che i termometri da contatto?
Grazie
In reply to Buonasera, ho una stanza, o by Matteo
Buongiorno, i bagni di norma vengono progettati per garantire una temperatura di 22 °C. Quindi si parte dal presupposto che sia stata posata una metratura di tubazione sufficiente a sopperire al fabbisogno per garantire questo standard e un radiatore di integrazione per la potenza mancante. In un primo step, si potrebbe provare a verificare il salto termico del circuito incriminato tramite un termometro a contatto e capire se questo stia lavorando correttamente o meno. Se dovesse risultare elevato, si può aumentare leggermente la portata di tale circuito in modo che lo stesso raggiunga le condizioni per cui è stato progettato.
Salve, avrei bisogno di un consiglio.
Mi trovo a dover montare a breve un impianto a pavimento su tre livelli di circa 100 mq cadauno, con zona notte mansarda di 10 circuiti, piano terra 13 circuiti e interrato di 8 circuiti. Immobile di nuova costruzione con cappotto, isolento tetto e infissi di buona qualità. Impianto alimentato da una caldaia a condensazione da 24 kw (ambirei col tempo a pompa di calore e pannelli fv) Le chiedo se secondo lei intanto l'alimentazione è sufficiente. Poi notavo che si parla di pompe di circolazione, ma nel mio caso non mi hanno proposto niente, e il fatto dei 3 livelli mi preoccupa dai commenti letti. Quindi mi chiedo se devo predisporlo adesso l'alloggio del circolatore (magari riferimento tecnico) e su quale livello eventualmente (locale tecnico interrato).
Grazie infinite per l'attenzione e mi scusi per la prolissità del messaggio.
In reply to Salve, avrei bisogno di un by Antonio
Buongiorno, nel progetto della distribuzione radiante dovrebbero essere indicate le portate totali e le perdite di carico del singolo collettore. Tramite questi dati è possibile valutare se il circolatore già presente in caldaia sia sufficiente a coprire l'intero fabbisogno, o se occorra inserire dei rilanci. Per capire quale sia il posizionamento tecnicamente più idoneo, bisogna valutare come è stata pensata la distribuzione dal locale tecnico ai vari collettori. In base al numero delle colonne montanti si può valutare se utilizzare dei gruppi da centrale termica o dei gruppi predisposti nella medesima cassetta del collettore.
In reply to Buongiorno, nel progetto by marco_godi
Intanto grazie mille per la risposta.
Ho letto le caratteristiche dell'impianto e purtroppo non mi parla di perdita di carico solo di portata data dalla somma dei circuiti. 1000 l/h circa per la mansarda e 1400 l/h per il piano terra zona giorno, mentre gli 8 circuiti dell'interrato non sono ancora conteggiati per schema di posa mancante, ma ad intuito penso almeno ad altri 700l/h
Dal grafico della "prevalenza residua del circolatore" che leggo nella scheda tecnica della caldaia Ariston genus one net in 24 kw noto dei valori che comunque arrivano al massino a 1300 l/h. La seconda considerazione a questo punto va anche alla Potenza della caldaia, ma è sufficiente? Grazie infinite per la pazienza e disponibilità, ma ho dei dubbi sulla correttezza della progettazione purtroppo.
In reply to Intanto grazie mille per la by Antonio
Dall'immagine allegata, le prestazioni della pompa di caldaia sono decisamente insufficienti a servire l'intero impianto. In base a questa considerazione è necessario provvedere dei gruppi di regolazione e rilancio adatti a servire l'intero sistema. Per quanto riguarda la potenza del generatore, questa dipende dalle dispersioni dell'abitazione e dal fabbisogno per la produzione di acqua calda sanitaria.
In reply to Dall'immagine allegata, le by marco_godi
Grazie ancora per la sua attenzione.
Mi chiedevo avendo un locale caldaia dove arrivano tutte e tre le colonne dei vari collettori, se fosse possibile risolvere successivamente questo problema di rilancio. Visto che il tecnico dice di non esserci la necessità, purtroppo. Lui dice che lavorando con una temperatura di mandata più alta questo problema non si verifica, (se fosse vero pero vanifico l'efficienza del radiante) Le chiedo anche se posso servirmi di un contatto diretto telefonico in modo eventualmente da sganciarmi dal tecnico e poter progettare insieme a voi, visto che forse sono ancora in tempo. O cosa mi suggerisce?
Grazie infinite
In reply to Grazie ancora per la sua by Antonio
Buongiorno, avendo un locale tecnico a disposizione con l'arrivo dei vari montanti di distribuzione, è possibile intervenire in tempi successivi. Non va comunque sottovalutato che l'intervento sarà invasivo, visto la modifica importante dell'impianto. La progettazione del sistema di distribuzione e del radiante devono essere eseguite da un professionista termotecnico abilitato. Noi siamo dei produttori di componentistica e non ci occupiamo della progettazione.
Buongiorno Sig. Godi,
le spiego la mia situazione, impianto a pavimento con caldaia a condensazione WOLF da 28 KW che riscalda un piano da 110 con un collettore fatto di 12 circuiti e comandato da 2 termostati on/off (zona giorno /zona notte) + 40 mq di una mansarda con altri 6 circuiti e un termostato.
Con i parametri di fabbrica della caldaia sulla zona notte al primo piano non riuscivo a raggiungere neanche i 17°C con mandata a 36°C ,notando i flussimetri sul collettore tutti al minimo.
Con una termo camera e termostati in ON su alcuni circuiti il delta era anche di 9/10 °C.
Agendo sulla potenza minima della pompa alzandola da 45 a 70 e sempre in modalità "Modulazione" e non fissa, a parità di t mandata le temperature si sono alzate come le portate sui flussimetri che le ho tutte stabilizzate intorno ai 5°C.
L'approccio è corretto?
Inoltre ho notato che il bruciatore resta sempre acceso anche con termostati in OFF, è normale???
Per ultimo se vorrei abbassare le temperature interne devo agire solo su mandata o anche su %min del circolatore?
Grazie infinite e mi perdoni per le troppe domande in un solo post.
Buongiorno, sicuramente, con l'aumento della velocità della pompa, lei ha portato l'impianto a lavorare in maniera adeguata. Ne è prova il fatto che i salti termici si siano allineati attorno ai 5 gradi. Quindi l'intervento eseguito risulta essere corretto. Non sembra invece giusta la gestione del generatore. Il mancato spegnimento del bruciatore potrebbe derivare dal fatto che i collegamenti dei termostati non siano stati portati al contatto TA della caldaia. Per la gestione delle temperature ambiente, la soluzione migliore è quella di agire sui rispettivi termostati di zona andando a modificare il meno possibile i parametri del generatore. In alcun modo comunque varierei la velocità di quest'ultimo.
In reply to Buongiorno, sicuramente, con by marco_godi
Grazie Sig Godi per la puntuale risposta.
Poiché non ho progetto voglio cercare di far rendere dapprima al max il mio impianto e poi successivamente ottimizzare costi/benefici.
Ricapitolando le scrivo quello che ho dedotto su come agire:
1 - Apro tutti i circuiti 12 al piano gg + 6 mansarda impostando una t mandata (Es.35);
2- Dopo almeno 24 h verifico se c'è la portata giusta per ogni circuito verificando il DT tra mandata e ritorno su tutti i circuiti, cercando di settarli tutti intorno a 5/6 gradi agendo solamente sulla velocità della pompa lasciandola in condizione modulante ,considerato che alzando la minima da 45 a 70 ho visto già benefici . E' qui il mio primo dubbio..., è corretto????
3 - Una volta raggiunto il bilanciamento in termini di portate per ogni circuito, a qualsiasi mandata impostata dovrebbe restare sempre lo stesso?
4 - Per aumentare o diminuire le temperature sui 3 termostati una volta settato il bilanciamento devo agire solo su T di mandata?
Se è corretto devo capire come eventualmente spegnere il bruciatore una volta raggiunte le t desiderate, anche se leggendo vari forum per impianto radiale si parla quasi sempre di lasciare acceso h 24 e al minimo possibile.
Mi scuso se le pongo tt queste domande contemporaneamente.
Grazie per il supporto
In reply to Grazie Sig Godi per la by Nicola
Buongiorno, la procedura corretta prevede che, ad impianto funzionante, verifichi che i vari circuiti raggiungano tutti un salto termico medio di 5/6 °C. Nel caso in cui trovi degli anelli con salto termico maggiore, proceda aumentando il valore di portata indicato dal flussimetro. Al contrario, se il salto termico fosse inferiore, lo diminuisca. Visto che il collettore al piano inferiore non sembra evidenziare problemi di sbilanciamento, può iniziare a fare questo intervento su quello del primo piano. Solamente nel caso in cui non si raggiunga questa condizione di salto termico, è possibile aumentare ulteriormente la velocità della pompa. Consiglio di impostare il circolatore in modalità prevalenza costante. Non è necessario intervenire sulla regolazione di temperatura di mandata. A questo punto, per termoregolare le varie zone, è sufficiente agire sulle impostazioni dei termostati ambiente, che attiveranno o spegneranno l'impianto secondo necessità.
In reply to Buongiorno, la procedura by marco_godi
Buongiorno Sig. Godi,
tutti i circuiti adesso hanno un DT di circa 5/6°C ma ho dei dubbi sull'impostazione della pompa.
Allego il grafico della prevalenza e con le 2 possibilità di modalità operative.
Lei mi parlava di prevalenza costante, attualmente è impostata con la "Regolazione del differenziale della temperatura" che dai dati di fabbrica è impostato a 15°C .
Tale valore osservando i dati sui sensori di mandata e ritorno non si raggiungerà mai considerato che è intorno a 6.
Restando nella modalità di DT posso pensare di ridurre il parametro da 15 a 5/6 e contemporaneamente portare la potenza minima della pompa al valore più basso in modo che effettivamente la pompa modula in base alla differenza mandata/ritorno che misura?
Oppure occorre settarla in valore fisso e costante a prescindere dalla velocità del circolatore.
Grazie in anticipo.
In reply to Buongiorno Sig. Godi, by Nicola
Buongiorno, una volta bilanciato il sistema a pavimento, conviene valutare insieme al produttore del generatore quale sia il settaggio ideale della pompa per garantire i migliori rendimenti possibili della stessa caldaia.
Ora che mi sono un po' informato e ho sentito qualche parere credo di aver capito che quando mi dicevano che il riscaldamento a pavimento "debba stare sempre acceso" intendevano dire che, impostando una certa temperatura, la caldaia dovrebbe portare quasi fino a quella temperatura e poi modulare abbassando la fiamma in modo da tenere sempre l'acqua un po calda per mantenere quella temperatura ambiente desiderata e rimanere accesa la caldaia 24 su 24. E' corretto questo?
Se è corretto quindi è assolutamente sbagliato aggiungere un termostato smart che funzioni in on/off e non moduli non permettendo alla caldaia di fare il lavoro appena citato???
In reply to Ora che mi sono un po' by Giorgio
Buongiorno, il massetto degli impianti a pannelli radianti ha una lunga inerzia termica. Questo significa che mantiene la temperatura per un lungo periodo di tempo, ma anche che ne occorre parecchio per poterlo riscaldare al valore corretto. Per questo motivo sarebbe opportuno far lavorare il sistema di produzione con fasce di attenuazione più che di spegnimento, al fine ultimo di non raffreddare mai il massetto. In ogni caso, un eventuale controllo della temperatura ambiente permette di evitare surriscaldamenti di alcune aree dovuti ad apporti esterni. Pertanto non è sbagliato pensare di abbinare le due termoregolazioni, tutto sta nel gestirle correttamente.
Al momento con il mio termostato on/off installato la caldaia lavora ad una certa potenza e per un tot tempo fino a raggiungere la temperatura che il termostato rileva dove è posizionato e poi stacca. In questo modo dopo poco il pavimento è tornato freddino e non posso godere del comfort di un pavimento sempre tiepido. Per questo forse ho pensato che il problema fosse il tipo di termostato che non modula e non permette alla caldaia di mantenere l'acqua dei circuiti sempre calda tenendo la fiamma al minimo. Sto sbagliando?
In reply to Al momento con il mio by Giorgio
Il costante intervento del termostato potrebbe scaturire da una temperatura di mandata troppo elevata rispetto alle effettive dispersioni dell'appartamento. Occorre valutare se una temperatura di mandata dalla caldaia più bassa sia comunque sufficiente a garantire un adeguato apporto di calore per l'ottenimento del comfort termico. Oltre a quanto sopra, va considerato che il termostato deve essere correttamente posizionato all'interno dell'abitazione, in modo tale da intervenire il meno possibile.
Sig. Godi Buon pomeriggio, aggiornamenti che le volevo portare dopo la nostra discussione e i suoi consigli.
Secondo il tecnico l'impianto non ha necessità di pompe di rilancio.
Ovviamente qualcosa mi suona male in virtù di quei dati che anche lei dispone.
L'unica cosa che mi consola è che ha detto che nell'eventualità però dovesse servire si può comunque aggiungerla nel locale tecnico dedicandola al piano bisognoso. Per la Potenza della caldaia dice che sia sufficiente (22kw) ma sempre da come intuisco..ad occhio:) pensa di potermi dare qualche altro consiglio per ipotetici futuri scongiuri?
In reply to Sig. Godi Buon pomeriggio, by Antonio
Buongiorno, nel caso di ulteriori dubbi sul suo impianto, dovrebbe rivolgersi ad un progettista che possa valutare la situazione e se ci sia la necessità di intervenire modificando la distribuzione.
Buon giorno, Ho notato che tenendo aperti tutti i flussometri, arrivano a massimo al valore 3. E' normale? Non riesco nessuno a impostare al valore 4...non so se è un anomalia (tipo impianto scarico o sbilanciato) ma anche se chiudo completamente alcune zone il valore massimo 5 non viene mai raggiunto in nessun circuito...Consigli?
In reply to Buon giorno, Ho notato che by andrea
Buongiorno, la portata negli impianti a pavimento civili normalmente raggiunge valori di 100/150 l/h, ovvero tra 1.5 e 2.5 l/min. Portate superiori a queste, potrebbero generare perdite di carico eccessive a cui la pompa non riuscirebbe probabilmente a fare fronte. Inoltre, portate troppo elevate potrebbero ridurre lo scambio termico e causare fenomeni di rumorosità all'interno dei circuiti. A meno di indicazioni specifiche sul progetto, è sconsigliabile raggiungere tali valori.
Buongiorno, ho una caldaia a condensazione collegata ai vostri collettori.
La temperatura della caldaia è impostata a 40 gradi, la differenza fra mandata e ritorno è di 8 gradi, le zone di riscaldamento sono state divise in 2, camera e soggiorno/cucina, con il bagno e il scalda salviette sempre funzionante. Il mio problema è che per la camera il flussimetro oltre ai 2 non scende, mentre per il soggiorno/cucina, dove ci sono collegati 4 collettori, l'ultimo collettore non scende al di sotto dell'uno.
Ho fatto lo spurgo di aria e pulizia dei tubi ma niente, i flussimetro, non hanno quel "gioco" di movimento da poter regolare la mandata.
A cosa è dovuto?
In reply to Buongiorno, ho una caldaia a by Danilo
Buongiorno, il salto termico di 8 gradi indica che l'impianto a pavimento sta lavorando correttamente così come è stato bilanciato. Non sembrano esserci ragioni di voler modificare la taratura dei flussimetri. In ogni caso, dopo anni di funzionamento, è possibile che delle incrostazioni abbiano bloccato la regolazione degli stessi. Nel caso servisse, è possibile effettuare delle verifiche ed eventualmente chiedere al proprio installatore di sbloccarli o sostituirli.
Buongiorno
Nel mio condominio formato da 15 appartamenti in 6 palazzine è presente un impianto centralizzato con pompa di calore per il riscaldamento a pannelli radianti.
La pompa di circolazione che distribuisce il fluido verso gli appartamenti è del tipo DAB evoplus 100/200 ed è collocata in caldaia.
Ciascun appartamento è dotato di collettori con pompe di ricircolo della Wilo e testine termostatiche regimate da uno o più termostati (ogni appartamento ha scelto quanti e dove collocarli).
Attualmente è il circolatore posto in caldaia è regolato su “giri costante” al 50% dei giri max, che determina una prevalenza di circa 5 metri. Inoltre la PDC è controllata sulla sonda collocata sul tubo di ritorno delle utenze termiche.
Noto che in alcune giornate calde la PDC rimane spenta per un lungo periodo nel pomeriggio fino a quando la temperatura rilevata dalla sonda scende sotto il setpoint. A quel punto la PDC riparte. Se tuttavia non c’è richiesta da parte delle utenze e quindi non circola acqua nell’impianto noto che la temperatura dell’impianto primario della PDC continua ad aumentare senza però che la sonda rilevi un innalzamento della temperatura sul ritorno delle utenze. Arrivato ad un certo valore di temperatura la PDC va in blocco con allarme di alta pressione trasduttore. Ho provato a impostare il controllo della PDC sul ritorno dell’impianto primario ma, non essendoci inerzia (manca infatti un accumulo inerziale tra PDC e impianto), la dinamica del fluido è troppo rapida con conseguenti eccessivi cicli di accensioni e spegnimenti della PDC.
È possibile impostare il circolatore della caldaia per funzionare tra una portata minima è quella derivante dalla richiesta delle utenze in modo che ci sia comunque circolo di acqua nell’impianto anche laddove tutte le utenze sono soddisfatte?
Grazie per la gentile risposta
In reply to Buongiorno by Mirko
Buongiorno, a prescindere dalle impostazioni del circolatore, occorre comprendere se ci sia la possibilità di by-pass del fluido nel momento in cui tutte le utenze sono soddisfatte. Consiglio di valutare con un termotecnico ed il produttore della pompa di calore se sia necessario prevedere un volano termico al fine di garantire la corretta circolazione per il vostro sistema.
buongiorno, prima di contattare il costruttore dell'immobile, vorrei farmi un'idea del problema (se ce ne fosse)
Ho comprato immobile NUOVO appena costruito (palazzina di 70 appartamenti) in classe A4. Tutto nuovo quindi.
Riscaldamento a pavimento e termostato per regolare temperature in ogni ambiente.
Il riscaldamento a pavimento, non dovrebbe generare calore sul 100% del suolo? in ogni stanza?
Perchè io mi trovo ad avere in sala, cucina e camera, solo alcune zone calde (e pure poche) nonostante se imposto per esempio 21 gradi, arriva regolarmente a quella temperatura.
Esistono impianti a pavimento che generano calore a zona e non su tutta la superficie? E' un problema di impianto?
Grazie
In reply to buongiorno, prima di by luca
Buongiorno, normalmente l'impianto a pannelli dovrebbe riscaldare in modo uniforme l'intera superficie, fatto salvo ragioni progettuali a noi non note. Nel suo caso è bene verificare con chi l'ha realizzato quali siano i motivi di questo funzionamento.