Legionella e Covid attenzione
14 Gennaio 2022

Legionella e Covid, un binomio a cui fare attenzione

Legionella e Covid, in che modo sono correlati? La legionellosi (malattia infettiva da batterio gram-negativo Legionella pneumophila) e COVID-19 (malattia infettiva da virus SARS-CoV-2 della famiglia dei coronavirus) colpiscono entrambi l’apparato respiratorio.

Ma qual è il ruolo di COVID-19 nell’accrescere il rischio di contaminazione da Legionella? La risposta è strettamente legata alla chiusura temporanea degli impianti idrici nei periodi di lockdown messi in atto per contenere la pandemia. Prima di approfondire questo tema, dobbiamo però fare un passo indietro e capire come si diffonde la Legionella negli impianti idrosanitari.

Cos’è e come si diffonde la Legionella negli impianti idrosanitari

Il batterio Legionella (identificato in più di 50 specie diverse) è presente negli ambienti acquatici naturali quali acque sorgive, comprese quelle termali, fiumi, laghi, fanghi, ecc. Si sviluppa anche in ambienti artificiali, come condotte cittadine e impianti idrici degli edifici (serbatoi, tubature, fontane e piscine).

come si diffonde la Legionella negli impianti idrosanitari

Ma come si diffonde la Legionella e quali sono gli impianti e i processi tecnologici a rischio?

Gli impianti a rischio sono tutti quegli impianti e processi tecnologici che comportano un moderato riscaldamento dell'acqua (da 25 a 42 °C) e la sua nebulizzazione (cioè la formazione di microgocce aventi diametri variabili da 1 a 5 micron). L'infezione, infatti, avviene respirando acqua contaminata diffusa in aerosol, cioè in goccioline finissime. La malattia non si contrae bevendo acqua contaminata e neppure per trasmissione tra uomo e uomo.

Tra i fattori chiave per la proliferazione della Legionella c’è la stagnazione dell’acqua e la formazione di microfilm all’interno delle tubazioni, che costituiscono un ambiente favorevole allo sviluppo del batterio, garantendo le sue condizioni di vita ideali. L’attenzione si deve dunque concentrare su tutti quei dispositivi in grado di mantenere l’acqua ad una temperatura tra i 25 °C ed i 45 °C e che riescano poi in qualche modo a nebulizzarla.

Riassumendo, la sola presenza di batteri non costituisce di per sé pericolo per le persone, ma i batteri diventano pericolosi quando:

  • la temperatura varia da 25 a 45°C (la crescita dei batteri è massima a 37°C);
  • c’è presenza di ossigeno ed elementi nutritivi;
  • esistono le condizioni per la formazione di microgocce (da 1 a 5 micron).

Gli impianti e i processi tecnologici maggiormente a rischio sono:

  • gli impianti idrosanitari;
  • gli impianti di condizionamento con umidificazione dell'aria ad acqua;
  • gli impianti di raffreddamento a torri evaporative o a condensatori evaporativi;
  • gli impianti che distribuiscono ed erogano acque termali;
  • le piscine e le vasche idromassaggio.

prevenzione negli impianti idrici di condomini e strutture ricettive

 

Abbiamo affrontato il tema Legionella con interessanti approfondimenti sulla nostra rivista Idraulica. Se vuoi saperne di più, ti consigliamo la lettura di questi numeri:

  • Idraulica n. 52: Legionella negli impianti idricosanitari.
  • Idraulica n. 30: Linee Guida del 2005 con indicazioni sulla Legionellosi per i gestori di strutture turistico-recettive e termali.
  • Idraulica n. 24: Legionella e impianti autonomi.
  • Idraulica n. 23: esaustivo dossier sulla Legionella, con breve storia sul batterio, la sua modalità di trasmissione e le malattie che può provocare, analisi degli impianti maggiormente a rischio e trattamenti per disinfettarli secondo le Linee Guida del 2000.
  • Idraulica n. 16: Legionella e impianti di condizionamento e impianti ad acqua calda.

Legionella e COVID-19: prevenzione negli impianti idrici

L’uso stagionale o discontinuo degli impianti idrici è considerato un fattore di rischio di crescita della Legionella. Il contenimento e la gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19 ha implicato in questi due anni di pandemia una riduzione – e una totale sospensione nei periodi di lockdown - nella gestione di molti edifici, con conseguenti condizioni di stagnazione prolungate di acque nelle reti di distribuzione interna.

La mancanza di interventi manutentivi in tal senso si è fatta potenzialmente molto rischiosa in diversi ambienti, dalle strutture turistico recettive alle attività di ristorazione fino ai centri sportivi e commerciali.

Per questo, l’Istituto Superiore di Sanità ha pubblicato una “Guida per la prevenzione della contaminazione da Legionella negli impianti idrici di strutture turistico recettive e altri edifici ad uso civile e industriale, non utilizzati durante la pandemia Covid-19”, che vi invitiamo a leggere (Rapporto ISS – Covid-19 N.21/2020). Di particolare importanza, è l’elenco di azioni da intraprendere per garantire un normale regime di controllo (in edifici o strutture rimaste chiuse per meno di un mese) e le azioni da intraprendere per attuare un regime straordinario di controllo (in edifici o strutture rimaste chiuse per più di un mese).

Vediamo come si può intervenire per trattare la Legionella dopo lunghi periodi di inattività di edifici e strutture.

Trattamento Legionella: attenzione alle strutture ricettive chiuse per molto tempo

Prima della riapertura dopo il periodo di inattività delle strutture, è necessario mettere in conto un'attenta disinfezione degli impianti sanitari rimasti per lungo tempo non operativi e quindi con possibili zone esposte a crescite batteriologiche pericolose e acqua stagnante.

disinfezione legionella per alberghi e strutture collettive con impiantì idrosanitari centralizzati

LEGGI ANCHE Le risposte al webinar "Sicurezza ed efficienza negli impianti idrici delle strutture ricettive"

Oggi l'attenzione è puntata su sanificazione e disinfezione degli ambienti, ma la disinfezione degli impianti è altrettanto importante. A tal proposito consigliamo la lettura della rivista Idraulica n. 52, in particolar modo da pagina 30 in poi, e la consultazione dei documenti tecnici relativi ai prodotti utili in questo contesto.

Quali sono i sistemi di trattamento dell'acqua

Le linee guida per la prevenzione ed il controllo della legionellosi del 7 maggio 2015 prevedono l’adozione di adeguati sistemi di trattamento dell’acqua.

Questi trattamenti sono distinti in:

  • trattamenti chimici: implicano l’aggiunta periodica di additivi all’acqua utilizzata nell’impianto di produzione di acqua calda sanitaria;
  • trattamenti fisici: legati alla temperatura e utilizzati nei sistemi ad uso civile, perché meno invasivi e più semplici da adottare.

Questa immagine indica i tempi di sopravvivenza della Legionella al variare della temperatura dell’acqua.

idraulica caleffi, come intervenire sul problema legionella

Per effettuare un trattamento termico si possono scegliere due strade:

  • lo shock termico, che consiste nell’alzare la temperatura dell’acqua a 70-80 °C per tre giorni consecutivi, assicurando il suo deflusso da tutti i punti di erogazione per almeno 30 minuti al giorno. È un trattamento forte ad effetto immediato, usato per la messa in servizio dell’impianto e la riapertura.
  • la disinfezione termica, che può avvenire in modo continuo, mantenendo costantemente una temperatura sopra ai 50 °C nella rete di distribuzione, oppure con un trattamento periodico giornaliero facendo ricircolare acqua ad almeno 60 °C in tutto l’impianto per almeno 30 minuti al giorno. Rispetto al metodo dello shock termico, che è una forma di disinfezione temporanea, la disinfezione termica è un trattamento di mantenimento, a lunga durata.

Perché è necessario un miscelatore anti Legionella?

I trattamenti che abbiamo appena citato necessitano della presenza di un miscelatore all’uscita del bollitore, che consenta di gestire la temperatura dell’acqua in distribuzione, oltre che ad una rete di ricircolo adeguata. I miscelatori per acqua calda sanitaria si possono suddividere in:

  1. miscelatori termostatici
  2. miscelatori elettronici
  3. miscelatori elettronici ibridi

Per poter effettuare il ciclo di disinfezione con la versione termostatica è necessaria la realizzazione di una via di by-pass, con l’ausilio di due valvole di zona motorizzate, che escluda il miscelatore e dia la possibilità di far ricircolare acqua alla temperatura di accumulo durante la fase di disinfezione. In questo modo non è possibile tuttavia controllare la temperatura di disinfezione in tutti i punti dell’impianto.

Per conoscere i nostri componenti per impianti idrosanitari, vi rimandiamo alle schede tecniche:

Manutenzione degli impianti idrosanitari

Tutti i gestori di strutture sanitarie, di ricovero, recettive, termali, ad uso collettivo ed industriale devono garantire la corretta manutenzione degli impianti idrosanitari e l’attuazione di una serie di fondamentali misure di controllo.

Le abbiamo riassunte in questo focus tecnico, a pagina 4.

Una buona progettazione è il miglior modo per prevenire la Legionella

Le Linee Guida dell’ISS rappresentano lo strumento operativo per prevenire, controllare e gestire il rischio Legionella negli impianti idrici.

La prevenzione si basa essenzialmente:

  • sulla corretta progettazione e realizzazione degli impianti tecnologici a rischio cioè quelli che comportano un riscaldamento dell’acqua e/o la sua nebulizzazione; risulta necessario adottare alcuni accorgimenti che permettano di mantenere l'acqua in movimento: è utile prevedere adeguati sistemi di antiristagno e flussaggio dell'acqua fredda sanitaria;
  • sull’adozione di misure preventive (a breve o lungo termine) atte a contrastare la diffusione della Legionella.

Abbiamo raccolto in unico post le domande che ci avete posto durante il webinar Coffee with Caleffi del 21 maggio 2020 dal titolo “La disinfezione contro il pericolo Legionella": le potete trovare qui.


 

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