Abbiamo raccolto e suddiviso per argomenti le domande che ci avete posto durante il webinar "Termoregolazione e controllo della potenza emessa":
Qui sotto il video registrato.
IMPIANTI A PANNELLI
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In caso di impianto radiante a soffitto abbinato a pompa di calore, che tipo di regolazione sarebbe più indicato vista la minore inerzia termica rispetto al pavimento radiante?
La regolazione ON-OFF si sposa bene con i sistemi ad elevata inerzia termica. Nei sistemi più rapidi, come a soffitto radiante, può avere senso gestire la modulazione della portata evitando di lavorare con continui accensioni e spegnimenti.
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Perché con gli impianti a pannelli radianti si utilizzano sistemi di termoregolazione ON-OFF e non modulanti?
L’impianto a pannelli radianti si caratterizza per avere un’elevata inerzia termica, pertanto la risposta dell’impianto ad una variazione di portata sarebbe troppo lenta e deferita nel tempo nel caso di modulazione.
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Nel caso di pompa di calore ed impianti a pannelli con regolatore climatico, cosa si intende per adeguata programmazione del regolatore?
Le curve climatiche possono essere caratterizzate secondo le effettive necessità dell’impianto. Nel caso di abbinamento di pompa di calore e impianto a pavimento è bene scegliere delle curve climatiche lineari che consentano di mantenere più bassa possibile la temperatura di mandata, ottimizzando i COP del generatore e riducendo al minimo le accensioni e gli spegnimenti.
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Nel caso di impianto a pannelli abbinato a caldaia a condensazione, lavorando con termoregolazione della potenza emessa ON-OFF, cosa succede al salto termico e quindi ai rendimenti del generatore?
Il funzionamento degli impianti a pannelli radianti comporta delle temperature di ritorno tendenzialmente basse, attorno ai 30 °C. In questo caso si riesce comunque a garantire la condensazione dei fumi ed ottenere dei rendimenti discretamente elevati.
AUTORITÀ
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Un valore troppo alto di autorità causa perdite di carico eccessive?
A livello teorico sarebbe preferibile avere un’alta autorità, ma a livello pratico un’autorità troppo elevata genera una resistenza maggiore di quella necessaria con conseguenti eccessive perdite di carico. Ci sono intervalli di riferimento che garantiscono una buona autorità con moderate perdite di carico (si veda documentazione tecnica inerente).
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Cosa succede all’emettitore se si sceglie una valvola con scarsa autorità?
Una valvola con scarsa autorità non sarà in grado di controllare adeguatamente la portata all’emettitore. Di conseguenza sarà molto difficile controllare adeguatamente la potenza erogata dall’emettitore.
BILANCIAMENTO
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Negli impianti a portata variabile, è una buona soluzione installare un AUTOFLOW® su ogni circuito di ritorno?
L’ AUTOFLOW® è uno stabilizzatore di portata, ovvero mantiene costante un determinato valore di portata. Se la portata al singolo terminale servito è costante, si tratta di una buona soluzione. Se invece si intende modulare la portata al terminale, ci sono soluzioni più adatte.
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Impianto a portata variabile e valvole a 2 vie modulanti tutte chiuse. Sul ramo più sfavorito è preferibile installare le valvole a 3 vie modulanti deviatrici con AUTOFLOW® sul ritorno?
I sistemi di controllo dell’edificio e la modulazione della velocità dei circolatori sono sufficienti in impianti medio piccoli ad evitare l’insorgere di problemi in caso di chiusura di tutte le valvole a due vie di regolazione.
Negli impianti medio grandi potrebbe essere invece necessario utilizzare dei sistemi che mantengano in circolo una parte di portata, sia per evitare problemi al circolatore, sia per mantenere in temperatura il tratto di tubazione principale.
In questi casi è possibile utilizzare una valvola di by-pass differenziale oppure un AUTOFLOW. La differenza è che la valvola di by-pass si apre solo se necessario, invece l’AUTOFLOW® risulta sempre aperto.
La scelta del dispositivo più adatto e del suo posizionamento nella rete dipendono dal tipo di generatore ed il tipo di impianto.
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Nei sistemi di limitazione della portata è preferibile utilizzare dei comandi 0-10 V o a 3 punti?
Dipende dal tipo di regolatore. La tecnologia 0-10V è più precisa ma si tratta anche di una tecnologia più raffinata (e quindi più costosa).
CONTROLLO DELLE UNITÀ TERMINALI
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Come fa il comando termostatico ad influire sul salto termico e quindi migliorare i rendimenti della caldaia a condensazione?
Il comando termostatico del radiatore modula la portata in funzione della temperatura dell’aria ambiente. Più la portata è limitata, migliore sarà lo scambio termico e quindi inferiore sarà la temperatura di ritorno in caldaia.
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Come viene gestito il comando alla valvola e quali sono i tempi di risposta?
Per quanto riguarda la temperatura ambiente, il comando alla valvola viene solitamente fornito dal termostato ambiente. Il segnale gestito dal termostato può essere di apertura/chiusura (ON/OFF) oppure in voltaggio di corrente verso un attuatore.
In caso di sistemi più complessi viene invece utilizzata un’unità BMS, quindi un controllore più completo.
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La chiusura delle valvole termostatiche, e quindi la diminuzione di portata che affluisce al radiatore, come viene letta dal circolatore?
I moderni circolatori a giri variabili adattano la portata in circolo in base alla pressione differenziale che sentono tra monte e valle del circolatore stesso. In fase di progetto è bene valutare il punto di lavoro corretto della valvola termostatica per ottenere il salto termico ottimale.
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Perché nel caso di ventilconvettore la valvola a 2 vie modulante viene installata sul ritorno?
La valvola rappresentata negli schemi proposti è sia una valvola di zona sia una valvola di bilanciamento. Solitamente il bilanciamento viene realizzato con un dispositivo installato sul ramo di ritorno per far lavorare il dispositivo in condizioni di temperatura meno stressanti. Tuttavia, l’efficacia del bilanciamento non varia se lo si effettua sul ramo di mandata.
Amministratore- taluni condomini mi chiedono chiarimenti sul rilevatore caleffi delle calorie ed il motivo per cui risultano posizionate in alte dei colirifereri e non in centro degli stessi grazie!
In reply to Amministratore- taluni by FRANCO DI RENZO
Buongiorno, il posizionamento del ripartitore di calore sui radiatori è definito dalla norma 10200. Il contatore indiretto deve essere posizionato in casi standard al 75 % dell'altezza del corpo scaldante e al centro per quanto riguarda la larghezza. Fanno eccezione alcuni casi, come ad esempio gli scaldasalviette,in cui il dispositivo deve essere accostato al montante di mandata, rimanendo sempre al 75 % dell'altezza del terminale.