03 Novembre 2022

Le risposte al webinar "Ridurre i consumi di gas con una gestione responsabile della temperatura ambiente"

Abbiamo raccolto le domande che ci avete posto durante il webinar "Ridurre i consumi di gas con una gestione responsabile della temperatura ambiente".

Qui sotto il video registrato.

 

 

  • Come mai per avere un miglior rendimento della caldaia a condensazione si deve lavorare con alte temperature di mandata?

La caldaia a condensazione aumenta il suo rendimento al diminuire della temperatura di ritorno.
In un impianto a radiatori la potenza è funzione della temperatura media, quindi, se è presente un sistema di regolazione modulante (es. valvola termostatica), aumentando la temperatura di mandata, la regolazione (valvola che si porta sempre di più in chiusura) riduce al minimo la portata. Per mantenere la stessa potenza emessa varia dunque il DT. Ad esempio, una variazione di portata da 120 l/h a 40 l/h comporta un incremento del DT da 10 °C a 30 °C, abbassando dunque la temperatura di ritorno con un conseguente aumento del rendimento della caldaia (maggiore condensazione fumi e minori costi di pompaggio).

Il bilanciamento serve per garantire ai terminali la portata di progetto, quindi la potenza massima dell’emettitore. Non bisogna però delegare alla regolazione il compito del bilanciamento. Ad esempio, con un radiatore sovra alimentato e non bilanciato, se utilizzo la regolazione per ridurre la portata avrò due effetti:

  • nelle fasi di avviamento l’impianto sarà completamente sbilanciato poiché tutta la regolazione risulterà aperta;
  • il campo di regolazione del comando modulante associato si ridurrebbe notevolmente a causa del suo utilizzo per il bilanciamento.

In conclusione, il bilanciamento va fatto a prescindere dalla tipologia di regolazione, in quanto risultano completamente separati.

  • Il sistema di termoregolazione evoluta con centralina classe V di regolazione è proporzionale o PID?

Nel requisito classe V viene indicato: “varia la temperatura del flusso dell’acqua lasciando che l’apparecchio di riscaldamento dipenda dalla deviazione fra la temperatura ambientale misurata e il punto d’analisi del termostato stesso. Il controllo è effettuato modulando l’uscita dall’apparecchio di riscaldamento”. La classe V deve essere dunque intesa come la regolazione che il sistema esercita sulla modulazione della potenza emessa dal generatore. Quando si parla di proporzionale o di PID invece, si intende la modulazione che viene fatta sulla potenza emessa dal terminale. In base a questo occorre scindere le due definizioni.

Normalmente le valvole connesse hanno dei dispositivi che sono in grado di interagire con le valvole di zona. Pertanto, nel momento in cui le valvole connesse trasmettono al centralizzatore di essere tutte in una condizione di ambiente soddisfatto, il centralizzatore stesso può aprire o chiudere la valvola di zona, comandare il generatore oppure il circolatore.

  • Caso con caldaia a condensazione in sostituzione di un generatore convenzionale senza intervenire sul numero degli elementi dei corpi scaldanti. Sarebbe possibile effettuare una regolazione di temperature simile alle pompe di calore su impianti a bassa temperatura?

Bisogna partire dal calcolo di dispersioni dell’edificio e verificare se la potenza installata, e quindi il numero di elementi per radiatore installati, sia superiore al necessario. In tal caso, si può ridurre la temperatura di mandata. Oppure si può effettuare un calcolo delle dispersioni di tipo dinamico, ponendo particolare attenzione alla regolazione climatica del generatore.
In ogni caso, è necessario valutare quale sia la temperatura di mandata per ottimizzare i consumi dell’edificio.

  • È opportuno oppure obbligatorio impostare delle fasce orarie di funzionamento per la pompa di ricircolo dell’ACS?

Non è obbligatorio impostare degli orari per il ricircolo, ma, al contrario, secondo la Norma UNI 9182 è obbligatorio garantire che l’acqua calda raggiunga le utenze in massimo 30 secondi dall’apertura del rubinetto. Ovviamente, in termini di risparmio energetico, è sempre opportuno cercare di limitare gli orari di funzionamento, con fasce orarie, negli edifici a carattere residenziale (vedi Idraulica 53).

  • Con una caldaia a condensazione con radiatori in parte in ghisa e in parte in acciaio (termoarredi), senza sonda esterna, quale può essere un valore ideale del differenziale del cronotermostato interno? Inoltre, in questo caso si risparmia di più con settando sul cronotermostato un fabbisogno di comfort regolare o irregolare?

Il consiglio è di evitare differenziali elevati, in modo da evitare eccessive oscillazioni della temperatura ambiente. Normalmente si tende ad utilizzare differenziali intorno a 0,5 °C che sono un buon compromesso per evitare eccessive oscillazioni di temperatura ambiente e continue accessioni del generatore.
L’impostazione del cronotermostato, per raggiungere il maggior risparmio, deve essere fatta in base alle abitudini dell’utente. Rimane comunque logico pensare che più si riesce a mantenere costante la temperatura ambiente, minori saranno gli interventi del generatore per riportare la stanza al valore di set-point.

  • Nel caso di caldaia a condensazione centralizzata, spesso occorre interporre uno scambiatore di calore per preservare la vita del nuovo generatore. In questo caso, come ci si potrebbe comportare per ottimizzare il generatore?

Anche se si tratta di sistemi di termoregolazione da centrale, la termoregolazione a livello di ambiente va sempre realizzata, in modo da ottimizzare il circuito secondario dello scambiatore. Riducendo la potenza consumata dal secondario diminuisce di conseguenza la potenza sul primario richiesta dal generatore centralizzato.

  • Come faccio a riconoscere se un regolatore è P, Pi o PID visto che praticamente tutti i produttori non forniscono schede tecniche sui loro dispositivi né tantomeno curve di regolazione? Queste informazioni sono fondamentali sia per la relazione ex L.10 sia per gli APE.

Alcune caratteristiche vanno dedotte esclusivamente dalle schede tecniche, tuttavia è possibile verificare in modo indiretto il tipo di sistema di regolazione.
In presenza di un termostato o cronotermostato la regolazione è in genere ON/OFF. I cronotermostati più recenti potrebbero però avere un’uscita modulante, per tale ragione è necessario verificare tale informazione sia nelle schede tecniche sia se nell’impianto vengono gestiti degli organi attuativi modulanti.
Le valvole termostatiche, invece, sono regolatori proporzionali a 1K oppure a 2K.
Infine, sono presenti delle regolazioni proporzionali integrative, come ad esempio le valvole connesse oppure come le tipologie di valvole dei ventilconvettori che risultano espressamente modulanti.

Commenti
michele fina
06 Febbraio 2024

In merito al risparmio energetico vorrei avere un chiarimento inerente l'impostazione della caldaia ( se a stessa lo permette) sulla possibilità di poter  impostare una potenza massima in riscaldamento di valore inferiore rispetto a valore nominale e in alternativa alla modalità AUTO ( in genere modalità impostata di fabbrica ). Ora , da una ricerca  sull'argomento , tipicamente di configurazione, ho capito che la limitazione di  potenza in riscaldamento consente 1) un certo risparmio energetico, 2)" un minore  "pendolamento" della caldaia meno ; ciò porta a minori consumi ed un comfort migliore. Tutta la potenza della caldaia è invece disponibile per il sanitario, fase in cui i kW erogati servono tutti per garantire l'ACS in maniera corretta; poiché le caldaie hanno potenze quasi  sempre più che sufficienti per il riscaldamento di una normale abitazione, è inutile mandare al massimo. Detto questo, non capisco in che modo la limitazione di potenza come impostazione ( posto che il valore limite sia cmq superiore al carico termico necessario) dovrebbe portare i vantaggi 1) e 2). Inoltre , se esiste una modalità AUTO...a che servirebbe limitare esplicitamente una  potenza laddove ci sia un controllo automatico che faccia ciò.

marco_godi

In reply to by michele fina

08 Febbraio 2024

Buongiorno, innanzitutto occorre distinguere il funzionamento in produzione ACS e riscaldamento. La produzione ACS di una caldaia istantanea interviene per un periodo estremamente limitato nell'arco di una giornata e, per garantire il giusto apporto di acqua calda, il generatore deve obbligatoriamente sfruttare appieno la sua potenza. Questo tuttavia ha un impatto molto limitato sui consumi. In funzione riscaldamento, invece, si possono sfruttare diverse strategie di regolazione che devono essere valutate anche in base al tipo di sistema di emissione presente nell'abitazione. Il concetto di base è che il generatore deve essere portato a lavorare al minore regime possibile, sfruttando ad esempio la condensazione dei fumi per recuperare energia, garantendo però sempre il corretto comfort termico. In questo modo si riducono al minimo i cicli di accensione e spegnimento, momento in cui i consumi sono più elevati. Per fare questo è opportuno valutare attentamente la combinazione di generatore - sistema di emissione - sistema di termoregolazione. 

michele fina

In reply to by marco_godi

08 Febbraio 2024

Grazie Marco, facendo riferimento ad una caldaia Vaillant ( ma la cosa  potrebbe essere estesa per analogia ad latri prodotti) l'impostazione a cui mi riferisco è relativa a una impostazione che si chiama "Carico massimo nel modo riscaldamento" che appunto permette di impostare un valore preciso in kW ( più basso di quello nominale tra un min e un max) oppure 'auto'; in quest'ultimo caso il prodotto adatta automaticamente il carico parziale massimo del riscaldamento al fabbisogno di corrente dell'impianto ( il corsivo è quanto scritto sul manuale a commento delle funzione auto). Ho ben compreso il tuo ragionamento e mi ha chiarito un po' in più il concetto ma perchè  dare a possibilità di impostare un valore preciso se appunto esiste un modalità automatica? Forse la modalità automatica può non risolvere esattamente quello che invece risolvo impostando un valore preciso di carico massimo?

marco_godi

In reply to by michele fina

08 Febbraio 2024

Il quesito sulle modalità di funzionamento del generatore dovrebbe essere rivolto direttamente al produttore del generatore stesso. Noi di Caleffi non possiamo conoscere le logiche di funzionamento decise ed impostate dai vari produttori di caldaie.

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