18 Dicembre 2023

Le risposte al webinar "L'integrazione delle energie rinnovabili secondo la Raccolta R"

Abbiamo raccolto le domande che ci avete posto durante il webinar "L'integrazione delle energie rinnovabili secondo la Raccolta R".

Guarda qui il video.

 

In presenza di uno scambiatore, il circuito secondario è soggetto a Raccolta R?
Nel caso il primario sia alimentato con temperatura superiore ai 110°C e lo scambiatore abbia una potenza superiore ai 35 kW il secondario ricade nel campo di applicazione della Raccolta R, pertanto va seguita la normale procedura di denuncia.


Se la temperatura lato primario è inferiore ai 110 °C ma la potenza è superiore ai 35 kW, in presenza di uno scambiatore occorre applicare la Raccolta R?
In base alle indicazioni date nel cap. R.1.A.3, la temperatura di primario inferiore ai 110°C lo esclude dal campo di applicazione, pertanto la potenza dello scambiatore non assume più alcuna rilevanza a tale scopo.


La denuncia di un impianto superiore ai 35 kW è un onere dell'installatore o del progettista termotecnico?
In linea di massima la pratica INAIL sul portale CIVA è a carico del responsabile dell’impianto. Quest’ultimo ha la facoltà di delegare ad un tecnico competente tale compilazione.


Quali sicurezze INAIL vanno previste sul circuito secondario di uno scambiatore (barriera idraulica) con potenza del generatore superiore ai 35 kW?
Al secondario di uno scambiatore che viene utilizzato come barriera idraulica non vengono normalmente applicate le sicurezze INAIL, poiché abitualmente il dispositivo di sicurezza termica del primario (lato generatore) interviene limitando la temperatura massima ad un valore inferiore ai 110°C, escludendo quindi il secondario di tale scambiatore dal campo di applicazione.
Devono essere tuttavia previsti dei dispositivi di sicurezza e protezione del tipo ordinario.
Nel caso il generatore collegato al secondario della barriera idraulica ricada nel campo di applicazione della Raccolta R, vanno previste le sicurezze specifiche per quel tipo di generatore.


E’ possibile installare orizzontalmente il collettore portastrumenti INAIL Caleffi serie 335, flangiato?
Assolutamente sì, occorre semplicemente rispettare le indicazioni di installazione fornite insieme al prodotto.
L’unica posizione possibile in orizzontale è quella che prevede il pozzetto di controllo INAIL collocato sulla parte superiore del collettore, al fine di evitare la fuoriuscita del liquido. Per salvaguardare il grado di protezione IP del termostato, del pressostato di sicurezza e di minima occorre ruotarli in modo da posizionare il passacavi verso il basso.


Un generatore modulare, composto da 9 moduli con potenza 100 kW l'uno, è stato modificato nel tempo inserendo ulteriori moduli di altri produttori. Occorre una sicurezza INAIL per ogni generatore? Dove è opportuno installare la seconda valvola di sicurezza (necessaria perchè la potenza è maggiore di 580 kW)?
In questo caso il generatore non è più del tipo modulare come da specifiche del capitolo R.3.F, ma si tratta di un generatore del tipo in batteria, perciò i dispositivi di sicurezza, protezione e controllo devono essere previsti per ogni singolo generatore presente.
Non essendo più un unico generatore con P>580 kW, la seconda valvola di sicurezza non è prevista poiché è già presente per ogni singolo generatore con potenza inferiore.


Un generatore solare con potenza minore di 35 kW abbinato ad un generatore a gas con potenza maggiore di 35 kW completo di kit INAIL compreso di barriera/serpentino concorre in somma di  potenze?
Se è presente la barriera idraulica non vanno sommate le potenze, se invece non c’è la barriera idraulica e quindi la caldaia non insiste su uno scambiatore ma insiste sullo stesso volume di acqua tecnica su cui insiste il solare allora si devono sommare.


In un impianto con scambiatori a piastre, alimentati sul primario con il fluido avente una temperatura inferiore ai 110°C,  esiste l’obbligo della redazione di pratica INAIL?
No, il fatto che la temperatura di primario sia inferiore ai 110°C esclude lo scambiatore dal campo di applicazione della Raccolta R.
Di conseguenza, viene logico pensare che non si possa applicare neppure il concetto della somma di potenze.


In un impianto alimentato da teleriscaldamento (con temperatura acqua primario 85 °C), quali componenti, oltre a quelli prescritti dalla Raccolta R, sono obbligatori sul circuito secondario? 
Il riscaldamento di un fluido all’interno di un circuito chiuso ne comporta sempre l’espansione, di conseguenza l’aumento di pressione, pertanto è opportuno prevedere dei dispositivi atti a mantenere sotto controllo tale parametro.
Oltre a questo, occorre valutare se nel secondario siano presenti componenti con temperatura massima di esercizio inferiore a quella di alimentazione, in tal caso si dovranno prevedere anche dispositivi capaci di controllare le temperature.


In centrali termiche datate, spesso si trova installata la valvola a 4 vie a valle delle sicurezze e a monte della pompa di mandata. In questa situazione è opportuno installare due vasi di espansione? Ed il flussostato?
La valvola a 4 vie, normalmente usata in miscelazione, prevede la presenza di un circolatore a monte ed uno a valle, pertanto la circolazione risulta sempre garantita.
Tuttavia, in base alle indicazioni del cap. R.3.B.7.1 “negli impianti di riscaldamento con vaso di espansione chiuso, in cui la circolazione è assicurata mediante elettropompa, l’apporto di calore deve essere automaticamente interrotto nel caso di arresto delle pompe di circolazione”.
Il vaso d’espansione deve essere installato tra il generatore e la valvola a 4 vie, a valle non è necessario poiché non avendo un riscaldamento del fluido, non si ha comunque espansione.


L’utilizzo della barriera idraulica per evitare la somma di potenza vale sia per la Raccolta R sia per la prevenzione incendi?
La prevenzioni incendi della centrale termica e la Raccolta R sono due norme differenti applicabili al medesimo impianto. Il concetto di barriera idraulica non ha alcuna rilevanza sulla somma di potenze dei generatori presenti all’interno del medesimo locale.


Lo schema rappresentato nella scheda R.3.F riporta il vaso di espansione installato sul ritorno mentre lo stesso cap R.3.F, par. 2.2, prescrive che "... il sistema di espansione ... qualora non installato all'interno del mantello di rivestimento, dev'essere installato sulla tubazione di mandata, immediatamente a valle dell'ultimo modulo ...". Come occorre comportarsi?
In realtà il riferimento all’installazione del vaso d’espansione è presente in tutti i capitoli dell’ed.2009 della Raccolta R.
Per quanto attiene la posizione di installazione del vaso di espansione occorre sottolineare il fatto che tanto le indicazioni contenute nella norma tecnica UNI EN 12823 ed. 2005 “impianti di riscaldamento negli edifici – progettazione dei sistemi di riscaldamento ad acqua”, quanto considerazioni attinenti le sollecitazioni di carattere termico sul vaso di espansione, portano a ritenere preferibile l’installazione del vaso di espansione sulla tubazione di ritorno.
In ultimo, sulla questione in discussione, non può non essere rilevato il fatto che nella precedente versione della Raccolta R non vi era alcuna imposizione circa l’installazione sulla tubazione di mandata del vaso d’espansione.


Con i generatori modulari i componenti INAIL devono essere necessariamente del costruttore del generatore?
No, nel momento in cui i dispositivi di sicurezza, protezione e controllo non siano previsti dal costruttore all’interno del generatore modulare, è possibile installare tali componenti all’esterno, non vi è alcuna richiesta che siano del medesimo fornitore.


Se il flussostato non è presente a bordo della pompa di calore, è necessario installarlo nella tubazione di mandata? Se invece la pompa è installata sul ritorno, vale la stessa regola?
Il flussostato è un dispositivo che permette alla pompa di calore di fare i suoi controlli, di verificare che ci sia un sufficiente flusso per lo sbrinamento e per le funzioni di dissipazione di energia in accensione e spegnimento. Il flussostato se è richiesto dal produttore della pompa di calore e non è presente al suo interno deve essere installato sulla tubazione. Trattandosi di un circuito chiuso, non vi sono specifiche per l’installazione in mandata o in ritorno.


Cosa succede quando all'interno del circuito solare circola direttamente l’acqua dell’ impianto?
Normalmente per gli impianti a circolazione forzata non circola acqua impianto perché sul pannello solare viene utilizzata acqua e glicole.
In questo caso citato si fa riferimento all’utilizzo di produzione solare/termica a lato acqua sanitaria con circolazione naturale, normalmente si tratta di impianti medio-piccoli con potenza inferiore ai 35 kW.


Avendo un impianto ibrido con caldaia (Potenza >35 kW) e una pompa di calore (che non è soggetta a denuncia), nei moduli INAIL è possibile indicare la sola potenza della caldaia, tralasciando completamente la pompa di calore? Nel calcolo del volume del vaso di espansione si considera sempre entrambe le potenze o solo quella della caldaia?
La potenza a cui fare riferimento è quella della caldaia, essendo che la pompa di calore non concorre alla somma di potenze. Anche per quanto riguarda il vaso d’espansione, il generatore tradizionale è quello con la capacità maggiore di riscaldamento del fluido, quindi quello che può creare la maggiore espansione. In base a tale considerazione, anche al fine del calcolo del volume d’espansione, è possibile considerare solo il generatore tradizionale.


Un impianto è composto da un generatore con potenza > di 35 kW, barriera idraulica (scambiatore a piastre) ed un altro generatore con potenza  > 35 kW, a valle dello scambiatore a piastre. Come bisogna comportarsi nella denuncia Raccolta R?
Essendoci lo scambiatore che è considerato come una barriera idraulica vengono considerati come due impianti separati, quindi bisogna prevedere una denuncia per il primario dello scambiatore con i relativi dispositivi di sicurezza, protezione e controllo. La stessa denuncia va fatta anche per il generatore a valle, dato che sono entrambi sopra i 35 kW.


Come si calcola la potenza di un campo solare?
Poiché né la circolare INAIL 1448/2011 del 28 febbraio 2011 nella parte 3: “dati complementari alla relazione tecnica”, né il cap. R.4.A “verifiche degli impianti” della Raccolta R, citiamo la dichiarazione del progettista relativa alla potenza nominale del generatore solare, è da ritenersi che quest’ultima corrisponda all’indicazione della potenzialità del generatore di cui ai modelli RR E rr/generatori.


Cosa succede se uno dei due generatori è < 35 KW e l'altro > 35 kW?
In caso di barriera idraulica si procede con la denuncia per il solo generatore con potenza superiore ai 35 kW, altrimenti si effettua la somma di potenze e si esegue la denuncia per l’intero impianto.


Sugli impianti di teleriscaldamento, il gestore non permette di installare componenti sul lato primario dello scambiatore in quanto di sua specifica competenza. Si è quindi obbligati a installare valvole di scarico termico sul circuito secondario?
Se il teleriscaldamento fornisce un fluido con temperatura superiore ai 110 °C occorre installare la valvola di scarico termico perché risulta essere l’unico dispositivo di sicurezza dal punto di vista delle temperature, quindi sì.


I sistemi di generazione del calore con pompa di calore ad alta potenza rientrano nell'applicazione della Raccolta R?
Il campo di applicazione della Raccolta R definisce delle sergenti ben specifiche, che sono i combustibili gassosi, solidi non polverizzati, liquidi o con sorgenti termiche a rischio di surriscaldamento (pannelli solari o scambiatore di calore con primario > 110°C), pertanto le pompe di calore, anche ad alta potenza non dovrebbero ricadere nel campo di applicazione.


Come devono essere indicate le pompe di calore nella documentazione da inviare all’INAIL?
La pompa di calore, non ricadendo nel campo di applicazione della Raccolta R, non dovrebbe essere indicata nella documentazione da inviare a INAIL. Tuttavia è bene riportare la sua presenza ed il tipo di collegamento nello schema di impianto allegato alla documentazione.
Ad ogni modo, per ottenere informazioni più precise su questo aspetto, è bene rivolgere il quesito direttamente ad INAIL, in modo da evitare fraintendimenti.


La seguente casistica rientra nelle prescrizioni INAIL: caldaia murale da 34 kW collegata ad un volano termico ed utilizzata per il riscaldamento e la produzione di ACS; presenza di uno scambiatore di calore collegato ad un sistema solare termico con potenza 5 kW.
Se invece la caldaia dovesse avere potenza superiore a 35 kW?
Nel caso la caldaia murale preveda uno scambiatore di calore prima del volano, o insista su un serpentino dedicato all’interno dell’accumulo stesso, risulta essere presente una barriera idraulica tra il generatore a gas e quello solare, pertanto, come da risposte da parte di INAIL al quesito del CTI del 01/02/2016.
Nel caso uno dei due generatori abbia potenza maggiore di 35kW e sia presente la barriera idraulica, rientra nel campo di applicazione della Raccolta R solamente la parte di impianto al primario della scambiatore.


Come mai non si sommano le potenze in caso di barriera idraulica? Quale ragionamento è alla base?
Di fatto i due fluidi vettori non possono entrare in contatto tra di loro essendoci uno scambiatore che li separa fisicamente. Per quanto possano interagire tra di loro lo scambio di temperatura e di energia termica non arriverà mai a portare il secondo fluido vettore a livelli di pericolo per l’impianto.


Integrare la pompa di calore e la caldaia insieme non inficiano la temperatura della caldaia? 
Ovviamente per questo tipo di realizzazione occorre valutare attentamente le interazioni tra i due generatori. Normalmente la PDC viene utilizzata come generatore principale nelle mezze stagioni e come preriscaldo nei periodi più freddi dell’anno. Un approfondimento su tale aspetto è presente nella rivista Idraulica 65 di Gennaio 2024.


Molto spesso i generatori insistenti sullo stesso accumulo hanno potenze termiche superiori al fabbisogno termico dell'impianto. In tal caso si possono inserire valvole di intercettazione automatica per gestire la potenza in uscita?
Ne la Raccolta R, ne le differenti circolari fanno riferimento in maniera diretta o indiretta alla possibilità di utilizzare valvole di intercettazione automatica come sistema di barriera idraulica, pertanto, a nostro giudizio, l’inserimento di tali dispositivi non può essere considerato a prevenzione della somma di potenze. Tuttavia, è opportuno porre il quesito direttamente ad INAIL per comprendere effettivamente tale possibilità.


La pratica INAIL sul portale CIVA è a carico del progettista? Quale procedura si segue di solito?
In linea di massima la pratica INAIL sul portale CIVA è a carico del responsabile dell’impianto. Quest’ultimo ha la facoltà di delegare ad un tecnico competente tale compilazione.


In un impianto soggetto ad INAIL, nel quale è presente un generatore di calore, in assenza di pompa al primario non è possibile installare il flussostato; è possibile utilizzare come organo di controllo del flusso idraulico la pompa del circuito secondario?
La circolazione lato primario deve essere garantita da qualche organo meccanico per il buon funzionamento del sistema. Diversamente, la pompa definita del secondario è in realtà colei che gestisce la circolazione dell’intero impianto. In base alle indicazioni del cap. R.3.B.7.1 “negli impianti di riscaldamento con vaso di espansione chiuso, in cui la circolazione è assicurata mediante elettropompa, l’apporto di calore deve essere automaticamente interrotto nel caso di arresto delle pompe di circolazione”.


A che temperatura deve essere calcolata l'espansione del vaso aggiuntivo sulla pompa di calore installata senza barriera idraulica su un impianto progettato a 100 °C rientrante nella Raccolta R?
Su questo tipo di impianto saranno presenti anche i vasi di espansione dedicati al generatore, questi saranno in grado di assorbire correttamente l’espansione del fluido fino alla temperatura di progetto. Nel caso in cui ci sia la possibilità di intercettare il generatore tradizionale e di escludere i sui vasi, allora occorre tenere presenti le temperature di funzionamento della pdc stessa per il dimensionamento dei suoi vasi. 

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