28 Novembre 2019

Problemi e soluzioni per l'aria negli impianti di climatizzazione: UNI 8065:2019

Nel luglio 2019 è stata pubblicata la nuova norma UNI 8065:2019 "Trattamento dell'acqua negli impianti di climatizzazione invernale ed estiva per la produzione di acqua calda sanitaria e negli impianti termici" che sostituisce la precedente norma UNI 8065:1989.

La nuova versione ha come oggetto la definizione delle caratteristiche chimiche e chimico-fisiche dell'acqua negli impianti di climatizzazione e ha l'obbiettivo di essere più specifica in merito alle nuove tecnologie, impiantistiche più sofisticate concepite per contenere i consumi energetici e l'impatto ambientale dei sistemi di climatizzazione.

Abbaimo dedicato tre focus ad altrettanti approfodimenti:

L’aria si trova per natura disciolta all’interno dell’acqua con cui sono caricati gli impianti di climatizzazione estiva ed invernale. Per tale motivo, un corretto riempimento dei circuiti non è sufficiente a garantirne la completa eliminazione.

Può l’aria disciolta diventare nociva per un impianto di climatizzazione?

Diagramma del rapporto tra pressione e quantità di ariaSecondo la legge di Henry, la solubilità dell’aria nell’acqua è direttamente legata a due grandezze molto note negli impianti di climatizzazione: Temperatura e Pressione. Il grafico ci mostra la quantità di aria che si trova disciolta all’interno dell’acqua. Alle condizioni iniziali, l’acqua all’interno di un impianto di climatizzazione si trova ad una temperatura di circa 20°C ed una pressione attorno ai 2 bar, questo significa che al suo interno ci sono circa 35 litri di aria per ogni metro cubo.

Attraversando lo scambiatore della caldaia, il fluido subisce una modifica, raggiungendo, in impianti tradizionali, temperature intorno ai 70°C/80°C, ipotizzando che la pressione non sia variata, a questo punto i litri di aria disciolta in ogni metro cubo di liquido sono diventati appena 17. Sappiamo bene che in natura, la materia non si crea né si distrugge, ma si trasforma, perciò dove sono finiti i 18 litri di aria che non si trovano più all’interno dell’acqua? Sono ancora lì, ma hanno assunto una forma diversa, si sono aggregati in micro bolle e vagano all’interno dell’impianto trasportate dal fluido vettore.

Impianto di climatizzazione: l'aria può causare corrosione, cavitazione e formazioni microbiologche

La Norma UNI 8065:2019 indica l’aria come una delle principali cause di corrosione, cavitazione e formazioni microbiologiche all’interno degli impianti di climatizzazione. In base alla tipologia di materiali utilizzati all’interno dei sistemi a circuito chiuso, tali problematiche possono avvenire in modo più o meno rapido, ma restano comunque estremamente nocive per la salute dell’impianto di climatizzazione. Queste problematiche, per quanto già da sole particolarmente gravi, rappresentano solo la causa scatenante di altri malfunzionamenti che possono intaccare il corretto funzionamento del sistema, riducendone drasticamente la resa ed aumentando notevolmente i costi di gestione.

Dai fenomeni corrosivi, infatti, prendono origine gran parte delle impurità ferrose o ferro-magnetiche che, circolando all’interno dell’impianto, vanno a danneggiare o bloccare il funzionamento delle pompe di circolazione ed ostruire i ridotti passaggi degli scambiatori di calore o delle valvole di regolazione. La cavitazione dà origine a fenomeni erosivi laddove all’interno del sistema ci siano bruschi cambi di direzione e velocità, come ad esempio nell’attraversamento di curve a gomito, cambi di sezione, o all’interno delle giranti delle pompe. Le formazioni biologiche, invece, rappresentano uno dei principali problemi negli impianti che lavorano a bassa temperatura, come ad esempio gli impianti a pannelli radianti. In questo tipo di sistema, dove le temperature utilizzate sono ideali per la proliferazione dei micro organismi, la presenza di ossigeno non fa altro che rendere ottimali le condizioni di vita di questi batteri, fino a farli diventare un ammasso compatto, simile ad una fanghiglia, che ostruisce i passaggi delle tubazioni, aumentando notevolmente il consumo delle pompe.

 

Come si può eliminare l’aria dagli impianti di climatizzazione?

La Norma UNI 8065:2019 indica i sistemi di disaerazione come componenti necessari e fondamentali all’interno di ogni tipologia di impianto, al fine di prevenire le problematiche sopra elencate, eliminando i gas presenti nei circuiti. Nella categoria dei dispositivi per la disaerazione rientrano differenti tipi di valvole:

Ma quando e quali usare? Scopritelo scaricando il focus tecnico dedicato.

 

 

Categorie in cui appare
Commenti
Questa domanda serve per verificare se sei o meno un visitatore umano e per prevenire l'invio automatico di spam.