Risposte alle domande Webinar Caleffi
08 Giugno 2020

La centrale termica - Domande e risposte (parte 2)

Durante il webinar "Componenti INAIL (Ex ISPESL)" abbiamo raccolto tutte le domande (tantissime!) che ci sono state poste e le abbiamo organizzate per tematiche. Qui sotto potete trovare il video registrato:

 

 


IL CONTROLLO DEL FLUSSO

Ogni centrale termica deve essere dotata di un dispositivo capace di arrestare la produzione di energia in caso di assenza di circolazione.

  • Nel caso in cui il generatore sia già dotato di dispositivo di controllo del flusso e nell’impianto sia presente un separatore idraulico, occorre prevedere un nuovo controllore anche sul lato secondario? 

Nel caso in questione è occorre tenere sotto controllo il circuito composto da generatore e separatore idraulico (primario). Se si dovesse arrestare la circolazione in questo circuito il controllore di flusso presente nel generatore interromperebbe la produzione di energia, preservando tutti i componenti. Nel caso si interrompa la circolazione sul lato secondario del separatore idraulico non ci sarebbero problemi di sorta perché il fluido vettore si muoverebbe comunque attraverso il separatore stesso, anche se con scambio termico minimo, a quel punto saranno le sonde del generatore a valutare l’utilità di rimanere in funzione o meno.

  • Il flussostato è sempre obbligatorio?   

La Raccolta R richiede, per gli impianti a vaso chiuso con circolazione del fluido assicurata tramite elettropompa, come indicato nel capitolo R3 al punto 7.1, l'utilizzo di un dispositivo capace di interrompere immediatamente la produzione di energia da parte del generatore.

"Fermo restando che la temperatura dell’acqua nel generatore di calore deve essere mantenuta in qualsiasi impianto e in tutte le condizioni di funzionamento entro i limiti prescritti dal fornitore del generatore, negli impianti di riscaldamento con vaso di espansione chiuso, in cui la circolazione è assicurata mediante elettropompa, l’apporto di calore deve essere automaticamente interrotto nel caso di arresto delle pompe di circolazione."

Stando a tale definizione, questo dispositivo è obbligatorio in tutti gli impianti a vaso chiuso, a circolazione forzata dalle elettropompe e che rientrano nel campo di applicazione della Raccolta R. In alcuni casi il dispositivo di arresto potrebbe già essere presente all'interno del generatore, in tal caso può essere omesso, in tutti gli altri casi deve essere inserito. Il flussostato si monta in ogni caso, vista la presenza del pressostato di minima. Il pressostato di minima controlla la presenza di sufficiente fluido vettore all’interno del sistema di climatizzazione, ma non è in grado di verificare se tale fluido sia in movimento o sia stagnante. Il dispositivo di controllo della presenza di flusso invece deve intervenire quando, nonostante la presenza di fluido vettore, esso non sia in movimento a causa, per esempio, di un danneggiamento del circolatore. Facendo seguito a questa premessa, il flussostato, o dispositivo per il controllo del flusso, può essere omesso nei casi in cui tale funzione sia già integrata nel generatore di calore.

  • Spesso la pompa di circolazione è ferma in seguito al normale funzionamento del generatore, in tal caso l’intervento del flussostato non sarebbe in seguito ad un problema. Quale può essere la logica da utilizzare? 

Nel normale funzionamento del generatore, è esso stesso a generare l’arresto della circolazione in seguito al raggiungimento del set point di funzionamento, per tale motivo ci sarebbe un contemporaneo arresto della produzione di energia termica. Il flussostato svolge il medesimo compito, ma interviene nel caso in cui il generatore sia ancora in fase di produzione, perché l’impianto sta ancora richiedendo energia termica, ma il circolatore si sia arrestato per svariati motivi, come ad esempio l’avaria. Per questo le due logiche possono assolutamente convivere all’interno del medesimo sistema.

  • Esistono prodotti alternativi al flussostato?  

La Raccolta R richiede, per gli impianti a vaso chiuso con circolazione del fluido assicurata tramite elettropompa, come indicato nel capitolo R3 al punto 7.1, l'utilizzo di un dispositivo capace di interrompere immediatamente la produzione di energia da parte del generatore.

"Fermo restando che la temperatura dell’acqua nel generatore di calore deve essere mantenuta in qualsiasi impianto e in tutte le condizioni di funzionamento entro i limiti prescritti dal fornitore del generatore, negli impianti di riscaldamento con vaso di espansione chiuso, in cui la circolazione è assicurata mediante elettropompa, l’apporto di calore deve essere automaticamente interrotto nel caso di arresto delle pompe di circolazione."

Stando a tale definizione, questo dispositivo è obbligatorio in tutti gli impianti a vaso chiuso, a circolazione forzata dalle elettropompe e che rientrano nel campo di applicazione della Raccolta R. In alcuni casi il dispositivo di arresto potrebbe già essere presente all'interno del generatore, in tal caso può essere omesso, in tutti gli altri casi deve essere inserito. È altrettanto interessante notare che la Raccolta R non da una definizione precisa delle caratteristiche di tale dispositivo, pertanto è possibile valutare dispositivi differenti con la medesima funzione.

  • Per quale motivo sui collettori porta strumenti INAIL non è previsto un collegamento per il flussostato?  

L’inserimento del flussostato è condizionato all’assenza di altri dispositivi interni al generatore capaci di svolgere la medesima funzione. Oltre questo fatto, lo spazio sul collettore porta strumenti, per poter permettere di rispettare le distanze richieste dalla Raccolta R, risulta veramente ristretto e non consente lo spazio anche per questo dispositivo che può essere comunque installato sulla tubazione di ritorno.

POMPE DI CALORE

Le pompe di calore per riscaldamento e acqua calda sono dispositivi in grado di estrarre e trasferire calore, possono integrare gli impianti di una centrale termica.

 

  • Le pompe di calore a CO2 possono arrivare a temperature del gas fino a 160°C, di conseguenza l’acqua può raggiungere anche 110°C. In questo caseo le PdC rientrano nel campo di applicazione INAIL? 

Citando la Raccolta R: “Per impianto centrale di riscaldamento si intende uno o più circuiti idraulici ad acqua calda sotto pressione, con vaso di espansione aperto o chiuso, servito da generatore singolo o disposto in batteria, da generatore modulare, da scambiatore di calore, e funzionante con combustibili solidi, liquidi o gassosi o con sorgenti termiche con rischio di surriscaldamento (un impianto costituito da uno o più generatori di calore collegati a uno o più apparecchi utilizzatori) (R.1.A punto2). Continua poi dicendo che “per generatori di calore soggetti alle prescrizioni di cui al D.M. 1.12.75 si intendono le caldaie, a fuoco diretto o non, alimentate da combustibile solido, liquido, gassoso e gli scambiatori di calore il cui primario è alimentato da fluido avente temperatura superiore a 110 °C” (R.1.A punto 3). Queste descrizioni sembrano escludere a priori la pompa di calore dal campo di applicazione della Raccolta R stessa. Occorre verificare se ci siano delle specifiche per tali tipologie di generatore, che mi risultano essere molto recenti come tecnologia.

  • Essendo le pompe di calore escluse dalla Raccolta R, esiste una normativa per i dispositivi di sicurezza, protezione e controllo da applicare? 

Non abbiamo riferimenti a norme specifiche riguardanti le pompe di calore. Il consiglio è comunque di prevedere i normali dispositivi di sicurezza, protezione e controllo, al fine di evitare problemi sul sistema gestito da questa tipologia di generatore. Tendenzialmente in queste situazioni sono gli stessi produttori del generatore a fornire indicazioni su che tipologia di dispositivi abbinare per il corretto funzionamento.

  • Le pompe di calore elettriche, quelle ad assorbimento o quelle geotermiche sono escluse dal campo di applicazione? 

Citando la Raccolta R: “Per impianto centrale di riscaldamento si intende uno o più circuiti idraulici ad acqua calda sotto pressione, con vaso di espansione aperto o chiuso, servito da generatore singolo o disposto in batteria, da generatore modulare, da scambiatore di calore, e funzionante con combustibili solidi, liquidi o gassosi o con sorgenti termiche con rischio di surriscaldamento (un impianto costituito da uno o più generatori di calore collegati a uno o più apparecchi utilizzatori) (R.1.A punto2). Continua poi dicendo che “per generatori di calore soggetti alle prescrizioni di cui al D.M. 1.12.75 si intendono le caldaie, a fuoco diretto o non, alimentate da combustibile solido, liquido, gassoso e gli scambiatori di calore il cui primario è alimentato da fluido avente temperatura superiore a 110 °C” (R.1.A punto 3). Queste descrizioni sembrano escludere a priori le pompe di calore delle tre tipologie dal campo di applicazione della Raccolta R stessa. Tuttavia potrebbe essere interessante porre direttamente il quesito ad INAIL, in modo tale da evitare fraintendimenti.

 

MODIFICHE DELL'IMPIANTO

Per le modifiche alla centrale termica è consigliabile rivolgersi all'INAIL.

  • In occasione di modifiche all'impianto che comportano una nuova denuncia INAIL, che cosa va inviato relativamente ai componenti che non vengono sostituiti? Ad esempio, per una valvola di sicurezza che non viene sostituita occorre inviare di nuovo il certificato, oppure le verifiche periodiche fatte sull'impianto?  

Questa è una questione procedurale riguardante direttamente INAIL, per avere una risposta certa in merito sarebbe opportuno porre il quesito direttamente a INAIL stesso.

  • In caso di sostituzione del generatore di calore e del c.d. tronchetto ISPESL, cosa devo comunicare all'INAIL?

Questa è una questione procedurale riguardante direttamente INAIL, per avere una risposta certa in merito sarebbe opportuno porre il quesito direttamente a INAIL stesso.

  • Nel caso di sostituzione dei componenti INAIL con altri uguali per caratteristiche di temperatura e pressione è comunque obbligatorio redigere una nuova denuncia INAIL? 

Questa è una questione procedurale riguardante direttamente INAIL, per avere una risposta certa in merito sarebbe opportuno porre il quesito direttamente a INAIL stesso.

SMARRIMENTO DELLA DOCUMENTAZIONE

Molti componenti di centrale termica necessitano documentazione specifica che può essere richiesta al produttore.

  • Nel caso di smarrimento del certificato di taratura a banco, se si procede con la sostituzione del componente, al fine di ottenere la correttezza documentale, occorre una nuova denuncia INAIL?

Questa è una questione procedurale riguardante direttamente INAIL, per avere una risposta certa in merito sarebbe opportuno porre il quesito direttamente a INAIL stesso. È interessante comunque valutare se sia conveniente la sostituzione di un componente funzionante. Potrebbe essere sensato interrogare l’ente competente per verificare l’effettiva necessità di sostituzione, con le relative pratiche annesse.

  • Nel caso i documenti dei dispositivi di sicurezza siano stati smarriti, occorre procedere con la sostituzione dei componenti?  

I certificati di taratura a banco dei vari componenti di sicurezza sono in copia univoca, per tanto il loro smarrimento comporta che il prodotto stesso debba essere sostituito con uno nuovo di cui si dispone di tutta la documentazione necessaria. Esiste tuttavia la possibilità di richiedere un certificato cumulativo del componente in oggetto (leggi anche questo post di approfondimento cliccando qui), inviandoci i dati riportati sulla placchetta metallica piombata sulla valvola. Importante però ricordare che tale certificato viene accettato a discrezione del tecnico che effettua la verifica, quindi in maniera del tutto soggettiva e variabile a seconda del funzionario. L’unico documento che viene sicuramente accettato, previa correttezza della componente, è il verbale di taratura a banco presente nella confezione originale della valvola.

 

Commenti
ALLEGRETTA Francesco
19 Novembre 2020

ottima iniziativa

marco_godi

In reply to by ALLEGRETTA Francesco

23 Novembre 2020

Grazie mille, visto il gran numero di domande, il 10 Dicembre 2020 proporremo un nuovo Coffee with Caleffi sempre su questo argomento.

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