12 Aprile 2018

Come si può fare a ridurre una pressione elevata in arrivo dall'acquedotto?

Il controllo della pressione in ingresso dalla rete pubblica assume un aspetto fondamentale per garantire il funzionamento degli impianti di distribuzione sanitaria.

L’erogazione dell’acqua viene infatti effettuata dagli acquedotti pubblici a pressioni elevate per poter soddisfare tutte le esigenze delle varie utenze.

La stessa pressione di distribuzione è sovente soggetta a forti variazioni, date dalla variabilità dei prelievi, e può generare gravi problemi se non tenuta sotto controllo.

Per svolgere al meglio questa funzione di regolazione e stabilizzazione si utilizzano i riduttori di pressione, dispositivi ad azione automatica in grado di regolare la pressione in uscita a valori ottimali prestabiliti e di mantenerla stabile al variare delle condizioni in ingresso.

L’azione dei riduttori di pressione è basata sull’equilibrio di due forze poste in contrapposizione:

  • La spinta della molla verso l’apertura dell’otturatore;
  • La spinta della membrana verso la chiusura dell’otturatore.

Quando nella rete idrica si apre un’utenza, la forza della molla diventa prevalente rispetto a quella contraria della membrana e l’otturatore si sposta verso il basso, aprendo il passaggio all’acqua.

Quanto più aumenta la richiesta d’acqua, tanto più diminuisce la pressione sotto la membrana, provocando così un più elevato passaggio del fluido attraverso l’otturatore.

 

 

 

L’azione delle due forze fa in modo che la sezione di passaggio del fluido vari in modo proporzionale alla richiesta, mantenendo stabile il valore della pressione dell’acqua diretta alle utenze idriche. Quando l’utenza è completamente chiusa, la pressione di valle si innalza e spinge la membrana verso l’alto.

In questo modo l’otturatore si chiude, impedendo il passaggio del fluido e mantenendo costante la pressione al valore di taratura. Una minima differenza a vantaggio della forza esercitata dalla membrana nei confronti di quella esercitata dalla molla provoca la chiusura del dispositivo.

I riduttori di pressione Caleffi sono dotati di sede compensata, ovvero di un particolare accorgimento che permette di regolare con precisione la pressione di valle anche al variare della pressione monte.

Infatti le eguali superfici del pistone di compensazione e dell’otturatore di regolazione fanno in modo che la spinta in apertura sia controbilanciata dalla forza creata dalla pressione in chiusura agente sul pistone stesso, con l'effetto di annullarsi reciprocamente.

Va tuttavia ricordato che per garantire le migliori prestazioni di questi dispositivi occorre mantenere il rapporto di riduzione tra la pressione in ingresso e quella in uscita entro un limite di 3:1, come già spiegato nell’articolo Perché il riduttore di pressione va in cavitazione?

SCOPRI TUTTI I NOSTRI RIDUTTORI DI PRESSIONE

Categorie in cui appare
Commenti
Martyn
19 Novembre 2022

Buonasera,
Chiedo gentilmente un consiglio a titolo informativo riguardo alla riduzione di pressione di una condotta in salita. In una ipotetica situazione in cui si ha la necessità di ridurre la pressione in un solo tratto (esempio pianura) senza inficiare sulle pressioni delle zone più alte come si potrebbe ovviare al problema? L’installazione di un’idrovalvola su una condotta in pendenza (con il flusso che va a salire) ridurrebbe anche la pressione nelle zone più alte. Esempio: se a 0° di pendenza ho 5atm e a 10° di pendenza in salita ho 1,5atm come si potrebbe abbassare la pressione solo lungo la tratta in piano senza ridurre quella più in alto? Una valvola di sostegno posta a monte del tratto in salita garantirebbe sempre 1,5atm o prevarrebbe comunque la forza esercitata dall’idrovalvola PRV e quindi la pressione sarà ridotta anche nella zona più alta? E nel caso in cui non è possibile la realizzazione di un bypass come si potrebbe risolvere un problema simile? Grazie in anticipo. Martyn

marco_godi

In reply to by Martyn

22 Novembre 2022

Buongiorno, la soluzione per il suo problema potrebbe essere quella di utilizzare dei riduttori in derivazione dalla tratta orizzontale, in modo da non avere influenza sulla linea principale che alimenta il tratto in salita.

Diego
03 Febbraio 2024

Buon giorno , abito zona di montagna dove gli acquedotti sono posizionati molto in alto ,da avere in certe zone anche 13 bar. Nonostante i riduttori 3/4.   //1" siano tarati x gestire pressioni più alte sino a 20/25 bar ,come da istruzioni allegate , questo non succede ,cosa potrei fare , grazie Diego M.p

marco_godi

In reply to by Diego

05 Febbraio 2024

Buongiorno, per garantire il corretto funzionamento dei riduttori di pressione è necessario rispettare il loro rapporto di riduzione. Nella fattispecie, per i nostri dispositivi, tale valore è 3:1. Questo significa che, volendo avere all'utenza una pressione di 3 bar, in ingresso al riduttore di pressione se ne possano avere al massimo 9. Nel caso la pressione in ingresso sia superiore a tale valore, occorre prevedere un riduttore di primo stadio che abbassi la pressione in ingresso sotto ai 9 bar ed uno di secondo stadio che la regoli al valore desiderato all'utenza.

Questa domanda serve per verificare se sei o meno un visitatore umano e per prevenire l'invio automatico di spam.