16 Mag 2019

Condizionanti chimici: quali sono obbligatori?

La presenza di particelle di sporco e impurità ferrose all’interno delle tubazioni dei circuiti idraulici, sono da sempre considerate alcune delle principali cause di problemi che ne riducono il loro ciclo di vita. Tali impurità, se non costantemente contrastate, possono originare problematiche già prese in considerazione in precedenti pubblicazioni presenti su questo sito:

 

  • Come risolvere il problema dello sporco e delle impurità negli impianti?

L'installazione di filtri e defangatori, dispositivi meccanici che svolgono un trattamento esterno per l’evacuazione dello sporco, è il primo passo. Ma per completare l'opera è necessario utilizzare condizionanti chimici che, inseriti nel circuito idraulico attraverso appositi punti di ingresso, ne proteggono e preservano il ciclo di vita, agendo direttamente dall’interno.

 

  • Ma sono o non sono obbligatori i condizionanti chimici?

Alcuni condizionanti chimici sono obbligatori. Che siano disponibili in flaconi o sottopressione in bombolette, oltre ad essere obbligatori dalle normative vigenti, possono risultare utili se impiegati tempestivamente sia su impianti nuovi sia sull'esistente:

  • in impianti esistenti si tende spesso a trascurare il lavaggio, procedendo al semplice svuotamento e reintegro, soluzione che non è sufficiente per rimuovere depositi o fanghi;
  • in impianti nuovi, invece, sono utili per la loro messa in servizio secondo gli standard richiesti, in cui possono essere presenti residui di lavorazioni o verniciatura dovuti alle fasi d’installazione.

 

  • La normativa ad oggi

Il 26 giugno 2015 è stato ufficializzato il Decreto Interministeriale conosciuto come Decreto Requisiti Minimi. Esso definisce le applicazioni dei metodi di calcolo delle prestazioni energetiche degli edifici. L’estratto del testo dell’allegato.1 - capitolo 2.3 - punto 5 “Trattamento acqua impianti di riscaldamento e acqua calda sanitaria” cita:

In relazione alla qualità dell’acqua utilizzata negli impianti termici per la climatizzazione invernale, con o senza produzione di acqua calda sanitaria, ferma restando l’applicazione della Norma tecnica UNI 8065, è sempre obbligatorio un trattamento di condizionamento chimico.[]

Le tipologie di trattamenti che si rendono obbligatorie a seguito di questo decreto sono quelle utilizzate per la pulizia dell’impianto e la protezione contro corrosioni e incrostazioni.

  • Il primo trattamento svolge la funzione di disgregatore di impurità, basa il suo principio di funzionamento sulla sospensione chimica delle impurità presenti, affidando poi a filtri e defangatori la loro cattura e rimozione;
  • il secondo invece, protegge l’intero impianto da corrosioni e incrostazioni. Il suo effetto è più prolungato rispetto al precedente, agisce per un lungo periodo all’interno del circuito chiuso.

 

  • L'offerta condizionanti chimici Caleffi

Caleffi C3 Cleaner in flacone (o Caleffi C3 Cleaner in bombolettarimuove fango, calcare, detriti e incrostazioni nei sistemi idraulici indipendentemente se ad alta o a bassa temperatura, a radiatori o a pannelli radianti. Caleffi C1 Inhibitor in flacone (o Caleffi C1 FAST in bomboletta) protegge a lungo termine contro incrostazioni e corrosioni seguendo le linee guida delle norme per gli inibitori chimici.

I prodotti Caleffi C3 Cleaner e Caleffi C1 Inhibitor rispondono perfettamente alle esigenze richieste dalla normativa vigente.

A completare il panorama, sono disponibili anche Caleffi C4 Leak Sealer, sigillante e C7 Biocide, antibatterico e fungicida.

Continuate a seguirci, a breve novità in merito agli aggiornamenti normativi.

LEGGI IL POST "CONDIZIONANTI CHIMICI: QUANTO NE SAI?"

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