14 Settembre 2017

Come si collega la linea di ricircolo in un impianto sanitario?

La presenza della rete di ricircolo dell’acqua calda assume un aspetto fondamentale per garantire il corretto funzionamento degli impianti di distribuzione sanitaria.

Oltre quanto specificato dalla normativa italiana UNI9182 riguardo il mantenimento del fluido in continuo movimento per evitare la stagnazione e garantire l’acqua alla temperatura di progetto entro 30s dall’apertura del rubinetto, il ricircolo ha un ruolo importante anche nel corretto funzionamento dei miscelatori che regolano la temperatura di mandata dell’acqua calda negli impianti centralizzati.

Un parametro che molto spesso viene sottovalutato, infatti, è quello della portata minima, ovvero la minima quantità di acqua che deve attraversare il miscelatore per far in modo che quest’ultimo riesca ad offrire una temperatura costante in uscita dalla via miscelata.

La tubazione di ricircolo, grazie alla sua pompa, è indispensabile per garantire questo parametro, a patto che l’impianto sia realizzato correttamente.

È importante che l’acqua di ritorno dal circuito sanitario venga distribuita sia verso l’accumulo sia verso l’ingresso freddo della valvola miscelatrice.

In base alla disponibilità di attacchi sull’accumulo, si può procedere:

  • Sdoppiando la linea, portando una via all’ingresso della fredda al miscelatore ed una direttamente all’accumulo, inserendo le valvole di ritegno su entrambi gli stacchi del ricircolo e sull’alimentazione dell’AFS sia verso la valvola di miscela che verso l’accumulo stesso come nel caso 1;
  • Portando la linea di ricircolo alla linea di alimentazione AFS della valvola miscelatrice, posizionando opportune valvole di ritegno a monte dello attacco ed a monte dello stacco verso l’accumulo, caso 2.

Questi collegamenti servono a garantire che la valvola miscelatrice sia correttamente alimentata durante la fase di ricircolo senza prelievo dalle utenze (per maggiore chiarezza in merito, si rimanda a Idraulica 52).

 

 

 

 

 

 

 

Per utenze di piccole dimensioni, è anche possibile utilizzare dei kit pre-configurati come il gruppo di controllo 5201.

All’interno del componente è già inserito un miscelatore termostatico completo di sistema di chiusura termica, in grado di regolare la temperatura in uscita e stabilizzarla al valore desiderato.

Nello stesso kit compatto sono predisposti inoltre gli attacchi, completi di ritegni corretti, per il collegamento dell’acqua calda, fredda, miscelata, di ricircolo e stacco verso l’accumulo.

 

 

 

 

 

 

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Commenti
FABIO ceroni
22 Gennaio 2022

Buongiorno, abito in un condominio a Bergamo in cui è presente un impianto solare termico già da molti anni, ma il consumo di gas nei mesi estivi per la sola ACS è di circa 500 mc/mese nonostante la temperatura del boiler termico sia spesso superiore a 60° ( le centraline ed accessori sono di vostra produzione e sostituite nel 2020). L'isolamento dei tubi è molto scarso, tanto che la ACS di ritorno è di circa 7-8 gradi rispetto alla mandata. A me sembra che il ricircolo si "chiuda" con il bollitore della caldaia per cui il prelievo dal bollitore termico avviene solo quando le utenze sono attive. Grazie in anticipo

marco_godi

In reply to by FABIO ceroni

24 Gennaio 2022

Buongiorno, l'isolamento delle tubazioni di distribuzione di ACS e ricircolo permette di ridurre gli sprechi di energia termica durante le fasi di funzionamento dello stesso. Tuttavia, il salto termico elevato può non derivare solamente da un non corretto isolamento delle tubazioni, ma anche da uno sbilanciamento nella rete. Per poter capire come migliorare la situazione è consigliato rivolgersi ad un termotecnico che faccia un'analisi della situazione e proponga degli interventi migliorativi.

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