In questa ultima sezione della rivista vengono presentati alcuni casi pratici di riqualificazione di una villetta unifamiliare.
Per il caso preso ad esempio si è considerata una struttura portante in muratura di laterizio non isolata e un generatore costituito da una caldaia a gas tradizionale.
Questa è una situazione molto comune di patrimonio edilizio che necessita di una riqualificazione energetica.
All’interno di questa tipologia si è fatta distinzione rispetto ai due sistemi di emissione più diffusi in ambito residenziale: gli impianti a radiatori e gli impianti a pannelli radianti.
Per ognuna di queste due categorie si sono analizzati diversi interventi di riqualificazione come:
- sostituzione del generatore di calore, considerando sia il caso di sostituzione con caldaia a condensazione sia la sostituzione con pompa di calore aria acqua. In quest’ultimo caso si sono simulate temperature di mandata all’impianto coerenti con la tipologia di emissione ed isolamento ipotizzati.
- modifica del sistema di regolazione, adattandolo alla tipologia di emissione. Ad esempio, considerando una regolazione con valvole termostatiche e climatica per gli impianti a radiatori ed una climatica per i pannelli radianti.
- inserimento di isolamento termico della struttura edilizia considerando un isolamento dei componenti opachi: murature verticali e copertura. Si è ipotizzato questo intervento essendo quello con il maggior rapporto tra spesa e beneficio.
- installazione di impianto fotovoltaico. Questa tipologia è stata considerata solamente in accoppiamento ad un generatore di calore per poterne sfruttare i benefici anche sugli impianti termici.
Gli interventi considerati sono stati scelti con l’ottica di una riqualificazione energetica che possa essere realizzata mantenendo l’abitabilità delle abitazioni.
In particolare, il risparmio economico, che risente in modo significativo del prezzo delle fonti energetiche (gas naturale ed elettricità), è stato suddiviso in tre valori:
- un valore nominale, che tiene conto di un impianto ottimamente regolato ma senza alcun accorgimento di gestione specifico come l’attivazione preferenziale delle pompe di calore nelle ore diurne;
- un valore minimo, che rappresenta il risparmio (o in alcuni casi la maggior spesa) ottenibile con un impianto mal regolato e gestito;
- un valore massimo, che è indice del risparmio ottenibile con impianti ben regolati e gestiti.
Questa suddivisione, come evidenziato nelle tabelle delle pagine seguenti, mette in evidenza l’importanza della regolazione e della gestione degli impianti nelle riqualificazioni energetiche; è infatti esperienza comune che a risparmi energetici di classe molte volte non corrispondano equivalenti risparmi economici.