Gli impianti di ventilazione meccanica controllata necessitano di una opportuna e ciclica manutenzione, i cui obiettivi sono principalmente i seguenti:
- mantenere nel tempo le prestazioni di progetto;
- garantire le condizioni igieniche di funzionamento;
- sostituire le parti soggette a deterioramento;
- garantire l’efficienza energetica di progetto.
La manutenzione risulta particolarmente importante in quanto, durante il normale funzionamento degli impianti VMC, l’aria aspirata dall’ambiente esterno o interno, trascinando polvere, pollini e altre particelle in sospensione tende a sporcare progressivamente i sistemi di filtrazione posti a protezione dell’impianto e delle unità di ventilazione.
La mancata pulizia o sostituzione dei filtri provoca aumenti delle perdite di carico che determinano, a loro volta, un incremento dell'energia assorbita dai ventilatori per garantire la portata di progetto del sistema.
I depositi sui filtri possono creare un ambiente favorevole allo sviluppo di batteri e muffe, con conseguente diffusione di elementi patogeni potenzialmente pericolosi per la salute e cattivi odori.
In aggiunta, i sistemi di filtrazione non garantiscono una tenuta perfetta rispetto all’aria che li attraversa, in quanto una piccola percentuale della portata trafila dalle sedi di alloggio. Si tratta di un aspetto del tutto trascurabile quando i filtri sono nuovi e puliti, ma che tende ad essere più marcato quando i filtri si intasano. In questa situazione, una percentuale di portata d'aria bypassa il filtro senza essere trattata Fig. 41).
L’aria sporca che entra nel sistema tende a depositarsi nell'unità di ventilazione (soprattutto nel recuperatore di calore) e nelle canalizzazioni. Lo sporcamento che ne consegue può comportare problemi di igiene, in quanto le polveri depositate possono accumularsi ed essere diffuse in ambiente; inoltre, questi depositi possono creare le stesse problematiche già discusse per i filtri. Il deposito di uno strato di polvere tra le piastre del recuperatore, invece, ha il duplice effetto di ostruire il passaggio dell’aria e diminuirne la capacità di scambio termico. Questi due effetti combinati provocano una riduzione sensibile dell’efficienza di recupero termico. Un prolungato sporcamento comporta l’impossibilità di pulirlo in maniera efficace e, quindi, la necessità di sostituirlo per poter ripristinare la piena funzionalità del sistema di rinnovo dell’aria.
Possiamo suddividere le attività di manutenzione in due categorie (Tabella 23):
- manutenzione ordinaria;
- manutenzione straordinaria.
La manutenzione ordinaria consiste nel controllo, nella pulizia e nell’eventuale sostituzione dei filtri. Questi ultimi sono posizionati in appositi alloggiamenti all'interno delle unità di ventilazione e sulle bocchette di ripresa. Questa semplice operazione può essere eseguita anche dall’utente che può in autonomia procedere allo smontaggio e alla pulizia (ad esempio tramite un normale aspirapolvere). L'eventuale lavaggio con acqua può essere effettuato ma prestando attenzione alla corretta asciugatura del filtro, in modo da evitare potenziale formazioni di muffa.
La frequenza delle manutenzioni ordinarie può essere prefissata: tipicamente si consiglia la pulizia dei filtri ogni 3 mesi e la loro sostituzione ogni 6–12 mesi. Nei sistemi più evoluti, il grado effettivo di sporcamento può essere misurato attraverso il monitoraggio della caduta di pressione del filtro.
Le macchine di ventilazione più evolute possono avvisare l’utente della necessita di manutenzione dei filtri basandosi su una delle due strategie precedentemente descritte e cioè ad intervalli di tempo prefissati oppure avvisando l’utente solo quando il grado di intasamento del filtro supera una soglia prefissata.
La manutenzione straordinaria riguarda, in primo luogo, la pulizia del recuperatore di calore, che deve essere effettuata preferibilmente circa ogni 2 anni. È un'operazione che va eseguita da un tecnico specializzato, che deve provvedere allo smontaggio del componente e al suo lavaggio (in genere con acqua, aspirazione o getti d’aria compressa). Qualora non fosse possibile ripristinarlo alle normali condizioni di lavoro, è necessario la sua sostituzione. Un'ulteriore operazione straordinaria riguarda la pulizia e sanificazione dei condotti della rete di distribuzione. Può essere effettuata con una frequenza tra i 5 e 10 anni, a seconda delle condizioni dell’impianto. Generalmente viene effettuata con speciali spazzole collegate ad apposite prolunghe flessibili e sistemi di aspirazione professionali. Al termine di queste operazioni, è opportuno igienizzare le canalizzazioni tramite disinfettanti specifici.