La rete di ricircolo rappresenta un costo spesso sottovalutato ma che tuttavia è una parte consistente della spesa per la produzione dell’acqua calda sanitaria.
Tra i fattori che influenzano questa spesa troviamo:
- la dispersione della rete che dipende dalla sua estensione e dal grado di isolamento;
- l’intervallo di tempo durante la giornata nel quale la rete di ricircolo viene fatta funzionare;
- la disinfezione termica.
In questo articolo affrontiamo il primo punto: la dispersione della rete.
La dispersione della rete di ricircolo è proporzionale all’estensione della rete e alla dispersione specifica delle tubazioni.
Lo sviluppo della rete è vincolato alla geometria dell’edificio servito: risulta quindi essenziale intervenire sull’isolamento delle tubazioni, al fine di ridurre l’energia dispersa.
In alcune tipologie di edificio quali le strutture sanitarie, di ricovero, ricettive, termali e ad uso collettivo, la rete di ricircolo deve essere in funzione 24 ore su 24 per motivi di utilizzo ed igienici.
In questi casi è essenziale agire sull’isolamento della rete poiché risulta essere l’unico intervento possibile per contenere l’energia dispersa dal ricircolo dell’ACS.
Un’analisi rigorosa della dispersione della rete richiede calcoli laboriosi, tuttavia per valutare il contributo dell’isolamento si possono considerare i seguenti valori di dispersioni:
- 6-7 W/m in strutture nuove e ben isolate
- 10-15 W/m in strutture vecchie
- 30-35 W/m in strutture poco isolate o senza isolamento
Come si può notare una rete ben isolata disperde e, quindi, consuma sino a 4/5 volte in meno di una rete di ricircolo non isolata.
In termini quantitativi, considerando la rete dell’esempio qui sotto con il ricircolo attivo per tutta la giornata, si possono ricavare le seguenti dispersioni:
- 25.500 kWh all’anno in caso di rete isolata
- 127.500 kWh all’anno in caso di rete non isolata
Se consideriamo un costo indicativo dell'energia termica (prodotta da una caldaia a metano) di
0,08 €/kWh, i costi di mantenimento della rete di ricircolo passerebbero da circa 2.000 €/anno per la rete isolata a ben 10.000 €/anno in caso di rete non isolata. La differenza risulta ancora più accentuata per le strutture vecchie e dotate di sistemi di generazione poco efficienti, che comportano un costo maggiore di produzione dell’energia.
Se consideriamo un costo indicativo dell'energia termica (prodotta da una caldaia a metano) di
0,08 €/kWh, i costi di mantenimento della rete di ricircolo passerebbero da circa 2.000 €/anno per la rete isolata a ben 10.000 €/anno in caso di rete non isolata. La differenza risulta ancora più accentuata per le strutture vecchie e dotate di sistemi di generazione poco efficienti, che comportano un costo maggiore di produzione dell’energia.
Durante il periodo invernale, il calore disperso dalle reti di ricircolo può contribuire al riscaldamento degli ambienti. Tale contributo deve però essere minimo in quanto non regolato.
Durante la stagione estiva, invece, può costituire un fastidioso carico termico che si riflette sull’aumento della temperatura dei locali interni attraversati dalle reti di ricircolo.
Per il contenimento dei consumi energetici è quindi opportuno:
- curare l’isolamento dei tratti principali della rete in quanto sono i tratti che presentano la maggior dispersione che generalmente si trovano nei locali freddi;
- utilizzare i percorsi più diretti per servire le utenze nel progetto delle nuove reti ed evitare il più possibile i tracciati all’esterno o nelle zone fredde degli edifici. Se ciò non fosse possibile è bene isolare in modo opportuno questi tratti.