Perché l'acqua può essere erogata ad una pressione insufficiente o troppo alta? Caleffi te lo spiega

Idraulica n. 55 | La pressione di distribuzione nelle reti di acqua sanitaria

Data

Come una corretta regolazione della pressione dell'acqua negli impianti sanitari permette la riduzione dello spreco d'acqua.

Idraulica, la rivista di settore sulle tematiche impiantistiche pubblicata da Caleffi, arrivata al numero 55, ha una redazione tutta nuova che promette continuità negli standard qualitativi dei contenuti. La storica collaborazione con l'Ing. Mario Doninelli è raccontata da lui stesso in una toccante lettera di congedo. 

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Di cosa tratta il numero 55 della Rivista Idraulica Caleffi?

Le reti di distribuzione di acqua sanitaria devono assicurare ad ogni punto di prelievo (lavandini, docce, ecc.) la corretta erogazione di acqua calda e fredda alle utenze. La buona progettazione di questi impianti passa attraverso diverse fasi, quali la valutazione dei fabbisogni specifici, il dimensionamento della rete di tubazioni, il controllo e la regolazione della pressione. 

In questo numero di Idraulica, ci si è soffermati proprio su questo ultimo aspetto, analizzandone l’importanza sotto diversi punti di vista. I passaggi che sono stati sviluppati hanno seguito questa struttura:

  1. come innalzare il valore della pressione quando questa risulti insufficiente 
  2. come ridurre la pressione quando è eccessiva 
  3. presentazione di alcuni schemi di installazione tipici
  4. tema del risparmio idrico:

Sensibili alle risorse naturali: lo spreco idrico può essere ridotto o persino evitato

Tema di particolare importanza per ciascuno di noi, utenti finali, indipendentemente dalla nostra preparazione tecnica.

Nel contesto che stiamo introducendo, la domanda fondamentale è:

È  possibile che si sprechi acqua con una regolazione non corretta della pressione all’interno degli impianti sanitari?

La risposta è sì: pressioni elevate comportano portate maggiori rispetto alla reale necessità con conseguente spreco energetico e, soprattutto, di acqua potabile. Il maggior utilizzo di acqua è essenzialmente legato al fatto che un normale rubinetto, se non dotato di dispositivi di limitazione del flusso, farà scorrere più acqua all’aumentare della pressione a monte. Quando parliamo di utilizzi dipendenti dal tempo, quindi, l’aumento di portata ai rubinetti è causa di molti sprechi. Ad esempio, lavarsi le mani, fare la doccia o risciacquare i piatti sono tutti utilizzi che sostanzialmente prevedono l’apertura di un rubinetto per un tempo prefissato. L’aumento di consumi per un’utenza servita ad un’elevata pressione può anche essere del doppio rispetto ad un’utenza servita con una pressione corretta. Per un’utenza domestica media, i consumi dipendenti dal tempo possono essere stimati in una percentuale che varia tra il 50% e il 60% del totale. All'interno della Rivista troverete alcune simulazioni di progetto in casi d'uso reali. Sta di fatto che pochi sono gli accorgimenti tecnici che ci permetterebbero di ridurre, se non evitare in toto, lo spreco di una risorsa tanto preziosa e vitale come l'acqua.

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