Rivista Idraulica 65
15 Gennaio 2024

PRODUZIONE DEL FREDDO NEI SISTEMI IBRIDI

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Nei moderni sistemi ibridi, l'integrazione della pompa di calore emerge come un'opportunità conveniente per la generazione di acqua refrigerata attraverso l'inversione del ciclo frigorifero, consentendo il raffrescamento efficace degli ambienti. Tuttavia, in sistemi progettati per fornire sia riscaldamento che raffreddamento, è cruciale prestare particolare attenzione a diversi aspetti critici, sia nella fase di progettazione che durante l'implementazione dell'impianto.

La configurazione impiantistica riveste un ruolo chiave in questo contesto; di seguito vengono presentate le soluzioni più comunemente adottate per garantire un funzionamento ottimale del sistema.

In alcuni contesti gli emettitori richiedono una bassa temperatura operativa come nel caso di fancoil o batterie di raffreddamento presenti nei sistemi ad aria.

La generazione di freddo a basse temperature di mandata comprese tra i 6 °C e i 9 °C consente l'impiego di terminali dotati di batterie di raffreddamento di dimensioni ridotte e permette di ottenere un efficace controllo della deumidificazione.

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 È importante notare che questa modalità di produzione frigorifera presenta rendimenti inferiori rispetto alla generazione di freddo a temperature di mandata più elevate.

Dato che le pompe di calore possono essere convenientemente utilizzate anche per la generazione di acqua calda per uso sanitario, è possibile configurare il sistema in due modalità distinte: con o senza priorità sulla produzione di ACS.

La priorità sulla produzione di Acqua Calda Sanitaria (ACS) si configura come una strategia di gestione mirata, particolarmente indicata in situazioni in cui la domanda di ACS è elevata e potrebbe temporaneamente interrompere la produzione del freddo da parte della pompa di calore. Questo approccio si dimostra particolarmente efficace e ben adattato all'utilizzo in contesti residenziali, offrendo il vantaggio di un'eccellente efficienza nella produzione di ACS. Tuttavia, è importante notare che potrebbe comportare temporanei fermi nel processo di condizionamento, evidenziando l'importanza di una pianificazione oculata e di un'adeguata gestione dei flussi energetici.

Senza la priorità sulla produzione di Acqua Calda Sanitaria (ACS) la soluzione si presta bene per i sistemi in cui è essenziale assicurare un approvvigionamento costante e ininterrotto di raffrescamento, ma con una limitata richiesta di acqua calda sanitaria. Questo scenario è comune negli edifici destinati a uffici con terminali a bassa temperatura, come i ventilconvettori, dove la produzione di acqua calda sanitaria è tipicamente gestita da un generatore a gas o da bollitori dedicati. Tale approccio garantisce una continuità di servizio per il condizionamento, anche se a discapito di una minor efficienza nella produzione di acqua calda sanitaria. Questa situazione è accettabile, considerando l'uso limitato di questo servizio in tali contesti applicativi.

I pannelli radianti o le travi fredde sono emettitori che richiedono una temperatura operativa media (15–19 °C). Questo intervallo di funzionamento permette una resa maggiore delle macchine frigorifere. Tuttavia, i terminali che funzionano con queste temperature non consentono una corretta deumidificazione e quindi necessitano di macchine aggiuntive (deumidificatori o UTA).

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