Il ruolo delle pompe di calore sta diventando sempre più determinante nella transizione ecologica in tema di riscaldamento e climatizzazione. Il loro contributo verso i consumi da fonti rinnovabili termiche è destinato a crescere negli anni grazie anche alle strategie nazionali e comunitarie adottate dai vari stati. Presentiamo, di seguito, sinteticamente, il quadro normativo che favorirà i trend di crescita delle pompe di calore nei prossimi anni in Italia e in Europa.
Il protocollo di Kyoto, entrato in vigore nel 2005, rappresenta il primo accordo internazionale tra Stati con l’obiettivo di contrastare il riscaldamento globale. L’Unione Europea, applicando le raccomandazioni del protocollo di Kyoto, ha varato delle misure per la protezione del clima e dell’ambiente: la Direttiva Energy Related Products (ErP) e la Direttiva Energy Labelling (ELD). L’obiettivo finale è il miglioramento delle prestazioni generali degli impianti di climatizzazione nelle nazioni, attraverso una nuova modalità per valutare le prestazioni di prodotti e sistemi di climatizzazione.
Il primo obiettivo del protocollo di Kyoto denominato "20-20-20" doveva essere raggiunto entro il 2020 e rappresentava il “Climate and Energy Package”. Gli obiettivi chiave per il 2030 sono raccolti invece nel “Climate and Energy Framework” e si concentrano sulla riduzione del gas serra e sul regolamento per l'uso del suolo. Tuttavia la visione strategica a lungo termine della Commissione Europea punta al 2050 per un’economia climaticamente neutra con l’obiettivo di rimanere sotto ai 2 °C di aumento della temperatura mondiale, ma con l'obbiettivo di ridurre tale limite ad un valore inferiore addirittura al 1,5 °C.
Questi obiettivi saranno raggiungibili solo se verrà definita e attuata una strategia di riqualificazione energetica degli edifici esistenti con orizzonte 2050 (Renovation Wave) basata sulle sinergie tra miglioramento dell’efficienza energetica e utilizzo delle rinnovabili: in questo contesto il ruolo delle pompe di calore sarà fondamentale.
Nel 2015 la Direttiva ErP introduce l’obbligo dei requisiti prestazionali minimi per tutti i dispositivi di riscaldamento e produzione di acqua calda sanitaria. Tutti i prodotti devono essere accompagnati da un’etichetta energetica che fornisca all’utente informazioni precise e semplici per un rapido confronto. Tra i dati tecnici riportati sull’etichetta delle pompe di calore devono comparire la potenza termica erogata e la rumorosità, oltre alla classe di efficienza energetica (da A+++ a G).
Da settembre 2019, sono state eliminate le classi di minor efficienza (dalla E alla G) e le pompe di calore più performanti sono state rese ancora più facilmente riconoscibili, introducendo la classe A+++.
LA DIRETTIVA ECOLABEL
Se i requisiti prestazionali di generatori di calore e bollitori vengono normati con la Direttiva Erp, la direttiva Ecolabel si occupa di chiarire come viene fornita l’informazione ai consumatori su tali prodotti, nel presupposto che solo un’informazione chiara e comprensibile può incentivare l’acquisto dei prodotti energeticamente più virtuosi.
Dal 2015 anche i generatori di calore e i bollitori per acqua calda sanitaria devono riportare le etichette di efficienza energetica. L’etichetta di prodotto (o di sistema nel caso della combinazione di più prodotti) deve riportare la classe energetica raggiunta, che va da A+++ a D.
LA DIRETTIVA EPBD
Il settore dell’edilizia è fondamentale per raggiungere gli obiettivi energetici e ambientali imposti dall’Unione Europea. A tal proposito la commissione del vecchio continente ha istituito un quadro legislativo che include la direttiva sulla prestazione energetica degli edifici, l’EPBD (Energy Performance of Buildings Directive). La direttiva promuove politiche che aiuteranno i governi nazionali dell’UE a migliorare le prestazioni energetiche del patrimonio edilizio esistente entro il 2050. Tra le misure principali di supporto promosse dall’EPBD troviamo: la necessità di stabilire i requisiti minimi di prestazione energetica per la sostituzione o il retrofit di sistemi di riscaldamento e raffreddamento, l’adozione di tecnologie intelligenti, come i dispositivi di automazione e controllo che regolano la temperatura ambiente per ambiente, e l’utilizzo di sistemi che favoriscono la salubrità dell’aria, come la ventilazione meccanica. L’EPBD, assieme ad altre iniziative, permetterà di sbloccare il potenziale dell’efficienza energetica del parco edilizio esistente e futuro: abitazioni più efficienti assicurano risparmi economici per gli utenti finali e minore inquinamento, migliorando la qualità dell'ambiente in cui vivere.