10 Novembre 2023

Le risposte al webinar "Controllo e bilanciamento in impianti a ventilconvettori"

Abbiamo raccolto le domande che ci avete posto durante il webinar "Controllo e bilanciamento in impianti a ventilconvettori"

Guarda qui il video.

 

L'adozione di soluzioni impiantistiche alternative quali, ad esempio, il ritorno tipo Tichelmann (inverso) può essere un’alternativa all’utilizzo di dispositivi di bilanciamento dinamici (AUTOFLOW®, PICV…)?
La progettazione a ritorno inverso ha lo scopo di equalizzare le perdite di carico tra le utenze più o meno favorite. Questo effetto si ottiene realizzando la tubazione di ritorno più o meno lunga, per perdere più carico. Idraulicamente può avere la stessa efficacia di un bilanciamento statico ma non di uno dinamico.


L’uso di un limitatore di flusso (ad esempio AUTOFLOW® o serie 534) può essere considerato appropriato in caso di bilanciamento del singolo appartamento?
L’utilizzo di un limitatore di flusso nel singolo appartamento è sicuramente un buon compromesso tra costi e benefici della soluzione. Tuttavia, in caso di esigenza di parzializzazione del carico all’interno del singolo appartamento, questo tipo di soluzione non è corretto. La serie 534, comunque, è sviluppata per uso alle utenze sanitarie, in caso meglio considerare le serie 127, 128, 121, 126, 120, 125.


In cosa consiste la differenza tra un AUTOFLOW® ed una valvola PICV?
L’AUTOFLOW® è un limitatore automatico di portata che ha una sua portata nominale. Se correttamente nel suo campo di lavoro, manterrà costante tale valore senza possibilità di cambiare calibrazione.
Inoltre, non avendo un dispositivo di controllo, non ha la possibilità di essere connesso a un termostato, per questo è una pura valvola di bilanciamento.
La PICV fa quello che fa l’AUTOFLOW® (sebbene con prestazioni superiori) ma ha la possibilità di essere calibrata (o di correggere la sua calibrazione). Inoltre, se completata con un attuatore, assume anche funzione di valvola di controllo (ON/OFF o modulante a seconda delle esigenze).


Come si controlla l’umidità in edifici commerciali? 
Il controllo dell’umidità nelle UTA è effettuato tramite il raffreddamento dell’aria, la conseguente condensazione dell’umidità e la separazione tramite separatori di gocce dedicati. A tale proposito, una regolazione molto precisa della potenza della batteria è fondamentale.


Come si può riconoscere (in assenza di manuali) se un regolatore è di tipo on/off oppure di tipo P/PI/PID? Che prove si possono effettuare?
Solitamente i controlli di tipo ON/OFF hanno uno schema di collegamento elettrico molto semplice (di solito 2 o 3 punti). I controlli proporzionali invece hanno sempre un cavo di controllo e uno schema di collegamento più complesso. 
 


È possibile stabilire un numero minimo di utenze (ventilconvettori) oltre il quale è consigliabile andare a bilanciare con attenzione l'impianto?
Difficile stabilire una soglia minima del numero di utenze. Oltre al loro numero si dovrebbero considerare anche la complessità/simmetria della distribuzione, la regolarità (o meno) delle potenze installate, i carichi. Ci sono anche casi di installazioni medio/piccole (palazzine di 6 appartamenti) con seri problemi di bilanciamento. Ogni situazione va valutata.


Quali sistemi di controllo si possono abbinare alle valvole modulanti?
Dipende. Le valvole modulanti (Caleffi e non) funzionano secondo segnali di controllo standard (ad esempio 0-10V); questi segnali possono essere generati da regolatori semplici (ad esempio un regolatore climatico o un termostato modulante) oppure da sistemi più raffinati e complessi (BMS). Il segnale utilizzato per il controllo, comunque, è il medesimo.


È sufficiente l’utilizzo di circolatori a giri variabili per bilanciare un impianto?
Le pompe a giri variabili possono essere utili per adattare la prevalenza alle condizioni di carico del sistema. Per impianti di piccola taglia l'adattamento ai carichi variabili può essere ben svolto dalla pompa a giri variabili. 
In impianti estesi la modulazione della pompa spesso non è sufficiente a bilanciare in maniera efficace le utenze, soprattutto in caso di distribuzione ramificata e/o estesa.


Un sistema con circolatore a giri variabili (in modalità pressione differenziale proporzionale) abbinato ad AUTOFLOW® sulle singole utenze equivale ad un sistema con PICV?
No. Il circolatore modula la certa pressione differenziale a seconda della resistenza che lui misura e modula la quantità di acqua globalmente in circolo. L’AUTOFLOW® cercherà di mentenere costante la portata alle singole utenze.
Il lavoro di una PICV proporzionale è modulare la portata (secondo un segnale di controllo) in maniera puntuale, quindi un lavoro diverso.
Un sistema con circolatore a prevalenza proporzionale con valvole di bilanciamento dinamiche (AUTOFLOW® o PICV) correrà anche il rischio di trovarsi in condizioni di prevalenza modulata al di sotto della soglia minima richiesta dai dispositivi di bilanciamento. Più raccomandabile una modulazione e prevalenza costante.

 

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